Era apparsa per l’ultima volta sul grande schermo nell’ormai lontano 2003 per il film A Talking Picture del regista portoghese Manoel De Oliveira. Si era ritirata nel 2018 annunciando di soffrire, da ormai cinque anni, di Alzheimer. Anche lontano dalle scene, Irene Papas era rimasta

consacrata all’immaginario popolare come donna regale e austera, nonché tragica. 

Zeffirelli aveva pensato a lei per il ruolo di Maria adulta in Gesù di Nazareth, rivolgendosi, poi, però a Olivia Hussey. 

È morta a 96 anni, come la regina Elisabetta II, e a pochi giorni di distanza da lei. Se n’è andata così, la regina greca del cinema, Irene Papas, attrice di cinema e di teatro, conosciuta dal pubblico internazionale per la sua interpretazione di Penelope nello sceneggiato kolossal l’Odissea, co-prodotto nel 1968 da diversi Paesi e basato sull’omonimo poema di Omero, che la vedeva al fianco di Bekim Fehmiu nel ruolo di Ulisse, trasmesso dalla Rai, in cui ogni puntata era preceduta da un’introduzione in cui il poeta Giuseppe Ungaretti leggeva alcuni versi del poema.

Irene Papas fu tuttavia memorabile anche per altri ruoli, come quello della della combattente della resistenza Maria Pappadimos in I cannoni di Navarone del 1961; della vedova in Zorba il greco del 1964; della moglie del martire politico in Z – L’orgia del potere  del 1968, accanto a Yves Montand; e di Caterina d’Aragona in Anna dei mille giorni del 1969. 

Irene iniziò la recitazione già a 12 anni, quando i suoi genitori (sua madre era un’insegnante e suo padre insegnava dramma classico) la iscrissero alla scuola d’arte drammatica. 

Si formò ad Atene, interpretò a teatro tutti i principali ruoli tragici, a cominciare da quelli di Medea ed Elettra, prendendo parte alle produzioni contemporanee messe in scena dal Teatro Popolare Greco alla fine del 1950. 

Prima cantante e ballerina poi alla radio, sempre come cantante, poi in “esilio volontario” in Italia, quando il “governo dei colonnelli” prese il potere in Grecia, nel 1967, Irene Papas si schierò politicamente, incitando i suoi connazionali ad un “boicottaggio culturale” contro quello che definiva il “Quarto Reich”. 

Nello stesso anno debuttò a Broadway in That Summer, That Fall. In Italia fu consacrata all’immaginario popolare come Penelope, poi si trasferì a New York, dove restò fino al 1974. 

Furono gli anni del suo apice, dove interpretò gli adattamenti Elena e Clitemnestra negli adattamenti di Euripide diretti da Michael Cacoyannis (Le troiane nel 1972 e Ifigenia in Aulide dell’anno successivo); teatralmente ottenne prestigiosi riconoscimenti. 

Metaforicamente passando dalla Grecia all’ebraismo, nella televisione americana, Irene Papas interpretò Zipporah nella miniserie del 1976 Moses the Lawgiver e Rebekah nell’epico Jacob del 1994.