Dopo la scoperta di un centinaio di mummie rinvenute a Saqqara, sempre l’Egitto ha rivelato dalle sue sabbie una mummia risalente a 2000 anni fa, con la particolare quanto rara caratteristica di avere in bocca una foglia d’oro, come se fosse una lingua.

Era Taposiris Magna, la città fondata dal faraone Tolomeo II Filadelfo tra il 280 e il 270 a.C., a una sessantina di chilometri da Alessandria d’Egitto, e doveva essere un luogo splendido, quello in cui fu sepolta la persona dalla lingua d’oro. Il ministero delle Antichità egizie, per bocca del suo direttore Khaled Abo El Hamd ha già avanzato l’ipotesi che gli imbalsamatori posero la lingua d’oro sulla mummia per assicurarsi che il defunto avrebbe potuto parlare anche nell’aldilà, al cospetto del dio degli inferi Osiride.

Rielaborazione immaginaria di Marc’Antonio e Cleopatra

Il ritrovamento è stato compiuto da un gruppo di scienziati dell’Università di Santo Domingo che hanno scoperto, oltre alla suddetta, altre sedici sepolture, tutte risalenti a circa 2.000 anni fa, tra cui una mummia di sesso femminile che indossa una splendida maschera mortuaria, sulla quale è inciso un volto di donna sorridente. Assieme ad altre due mummie, inoltre, vi sono i resti di alcuni rotoli di pergamena, ancora in fase di studio.

Tra le sepolture sono emerse anche otto fiocchi d’oro di una corona d’oro e otto maschere in marmo risalenti all’epoca greca e romana. Dallo stesso tempio erano emerse anche monete con il ritratto della regina Cleopatra VII, ultima regina della dinastia Tolemaica bella più nella leggenda che di fatto.

Le stesse tombe, poi, sono esse stesse una sensazionale scoperta: sulle pareti vi sono straordinari dipinti che inneggiano a Osiride. Le sepolture sono state scavate nella roccia, una tecnica già utilizzata in epoca greca e romana,