Kim Yong-un

La Corea del Nord (PDK) ha lanciato ulteriori 23 missili e vettori balistici in 7 ore. Dall’inizio dell’anno gli oggetti lanciati nello spazio sono più di 60, cosa senza precedenti.

Kim Yong-un

Le interpretazioni di alcuni esperti dicono che si tratterebbe di una rappresaglia per le esercitazioni americane-Corea del Sud in corso, cosa sgradita a Pyongyang (la capitale del Nord) dove risiede il maresciallo Kim Yong-un, il monarca rosso che argomenta “Queste esercitazioni sono prove generali per la guerra, per un’invasione”. La realtà è sicuramente molto diversa come vedremo. Quello che vogliamo sottolineare, qualunque siano le ragioni di Kim, il bombarolo come soprannominato da Trump, è che siamo di fronte a manovre molto rischiose.Un errore di mira basterebbe per colpire magari la Corea del Sud ad un tiro di schioppo dal Nord. Separata solamente da un DMZ, una zona demilitarizzata, larga 4km e lunga 248km che attraversa tutta la penisola, divisa dall’armistizio del ’53 con il famoso 38° parallelo. Non c’è un trattato di pace con il Sud ed i contatti tra le due realtà sono ai minimi storici. In aggiunta ai missili si sono messi in volo anche 150 caccia del Nord e sparato 100 cannonate.Immediata la reazione del Sud. Il nuovo Presidente Yoon, ostensibilmente non molto simpatico al regime iper comunista ed iper isolato di Kim, ha convocato il suo Consiglio di Sicurezza e promesso una reazione rapida e ferma sparando alcuni missili verso target tali da non fare danni, cioè al di fuori delle acque territoriali del Nord. La reazione di Yoon è anche di sdegno perché il bombarolo non ha avuto rispetto per la tragedia dei giorni scorsi a Seoul. La festa di Halloween è, come sappiamo, costata cara con oltre 150 vittime per la concentrazione della folla in un’area centrale della metropoli. Questa specie di saga di fuochi d’artificio nordcoreana è indubbiamente atipica. È lecito domandarsi il perché, quali le ragioni?Escludendo che le esercitazioni militari con gli americani siano la causa scatenante, scusa troppo banale perché accaduto decine di volte, vediamo cos’altro potrebbe essere la causa. Occorre premettere che le sanzioni internazionali pesano molto. Se non fosse per la Cina che sostiene e monopolizza gli scambi con la RPDK, si dice per ben il 90%, il paese sarebbe davvero in una situazione gravissima. La paura del Covid ha ulteriormente chiuso i confini con l’estero. Ne consegue che un allentamento delle sanzioni sarebbe un grande aiuto, ma purtroppo per Kim, l’amministrazione Biden ha messo le pentole a fuoco lento, contrariamente a Trump. Di conseguenza, probabilmente si spara per richiamare l’attenzione americana e del Sud per cambiare la situazione. Un’altra ragione, secondo esperti militari, sarebbe quella di addestrare i suoi artiglieri a lanciare missili da sotto un lago, da un treno, da una nave: fare esperienze. O forse, per preparaci al peggio, con un prossimo esperimento nucleare. L’ultimo nel 2017 causò pure un forte terremoto (6 gradi sulla scala Richer). Una speculazione plausibile. In conclusione, non siamo in presenza di folcloristici lanci di razzi, ma di un paese che possiede l’arma nucleare e che ha deciso che praticherà il first strike – colpire per primo – non solo come reazione ad un attacco, ma al minimo sentore di pericolo percepito o immaginato.Siamo alla follia pura, purtroppo dovuta ad errori di valutazione degli Usa negli anni ’90 e dove non resta molto da fare. E questa, è la nota dolente.

V.Volpi