2020

Raide Bassi, consigliera comunale da sette anni, è candidata al Municipio di Lugano con Galeazzi e Bühler del suo stesso partito, e con Sabrina Aldi e i tre municipali leghisti uscenti sulla lista unica Lega-UDC.

Per la Destra sovranista questa elezione non sarà una passeggiata e i tre consiglieri comunali democentristi sono ben decisi a dare il loro forte contributo al successo della squadra. Ascoltiamo oggi Raide Bassi, con le sue motivazioni, i suoi ideali, il suo amore per la Città.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Francesco De Maria  Cominciamo dall’inizio. Mi parli della sua entrata in Consiglio comunale. Era giovanissima e sorprese un po’ tutti…

Raide Bassi  In realtà è stata una sorpresa anche per me! Non è che allora avessi uno spiccato interesse per la politica nonostante in famiglia, rigorosamente PPD, avessi esempi di persone attive nei vari consessi comunali. Quando finalmente accettai la sfida politica su input di mio padre, rimase di sasso quando gli comunicai la mia scelta di correre con la maglia dell’UDC. Guardando oggi al passato credo che sia stata la scelta vincente. Posso dire che ora, cammin facendo, la politica è diventata una vera passione.

Quello, il 2013, fu l’anno del cambiamento. Lugano passò da Re Giorgio e Re Marco, un trapasso fondamentale dal PLR alla Lega. Metta a confronto – come personalità e linea politica – i due sindaci.

Premetto che l’era Giudici non l’ho vissuta così da vicino e non ho avuto modo di conoscere così approfonditamente la sua persona. La sua immagine risultava tuttavia facente parte di quella casta politica inarrivabile ai più comuni cittadini. Borradori è stato il personaggio che ha svecchiato questa immagine diventando senza ombra di dubbio il sindaco di tutti i Luganesi. Due personalità sicuramente molto diverse tra loro quelle di Giorgio Giudici più autorevole e Marco Borradori alla continua ricerca del compromesso, entrambi con un’esperienza politica di tutto rispetto ed invidiabile ai più.

Quando l’UDC Lugano conquisterà finalmente un municipale?

Se dovessi sognare ad occhi aperti le direi già nel 2020! Purtroppo i processi di crescita di un partito non sono sempre così immediati e i brillanti risultati delle scorse elezioni cantonali e federali potrebbero farci cadere in tentazione. Oggi occorre più che mai crescere in Consiglio Comunale per preparare il terreno della prossima legislatura.

Che cosa pensa della rinuncia del Vicesindaco? Un colpo di scena?

Sono dispiaciuta della sua rinuncia. Michele Bertini era la dimostrazione che anche le giovani generazioni possono fare della politica seria e pragmatica. Il nostro sistema democratico prevede tuttavia la politica di milizia, quindi capisco perfettamente la scelta del Vicesindaco di dedicarsi maggiormente alla carriera privata piuttosto che a quella politica.

Che cos’ha l’UDC svizzera che non hanno gli altri partiti?

Una forte propensione alla tutela degli interessi dei cittadini Svizzeri. Posso dire con serenità e fierezza che l’UDC è un partito sovranista.

Quanto sarà diverso Marco Chiesa rispetto a Filippo Lombardi e Fabio Abate? Che cosa può ottenere a Berna?

Marco Chiesa sarà chiaramente diverso da Filippo Lombardi e da Fabio Abate. Grazie al suo carisma e alla sua capacità di riportare la voce dei ticinesi a Berna sono convinta che saprà farsi finalmente ascoltare.

Lei, prima dell’elezione, ha intuito che Chiesa poteva vincere?

Non alla prima tornata di voto. Sognavo una sua vittoria ma ad essere realista speravo in un quarto posto. Dopo aver visto il brillante risultato che lo ha piazzato al secondo posto e l’impeccabile campagna elettorale condotta, tutte le incertezze sono svanite e la prospettiva di una vittoria si è fatta più che concreta.

Libera circolazione: il 17 maggio la Destra perderà? A breve, firmeremo l’accordo quadro? E che cosa succederà dopo?

Mi auguro fermamente che il 17 maggio possa finalmente sancire la disdetta della libera circolazione per ritornare ad una gestione controllata dell’immigrazione. La popolazione, soprattutto in Ticino, continua a subire i suoi effetti nefasti sul mercato del lavoro e non solo. È tempo che si smetta di raccontare storie di terrore ai cittadini Svizzeri; tra Stati civili è sempre possibile rivedere gli accordi presi anche in funzione delle mutate esigenze. Chiedere la disdetta della libera circolazione delle persone significa semplicemente ridiscutere le posizioni tra le parti. Non si può chiamare certo “accordo” quello che porta vantaggi o che impone Diktat unilateralmente.

Lugano come piazza finanziaria ha perso molto, si sa. Come sostituire la perdita, dove ricercare le compensazioni? Quali sono le chances della nostra Città nel breve-medio termine?

Credo che le chances della nostra Città siano da riporre nel turismo, sia interno che esterno. Lugano Città del Natale ha dimostrato come questo sia stato possibile. Serve secondo me solo un po’ più di coraggio.

Da parecchi anni si parla di Polo sportivo e Polo congressuale. Secondo lei a che punto siamo?

Attualmente il Consiglio Comunale sta esaminando il messaggio relativo al credito di progettazione per l’intero comparto sportivo. Sebbene sembra che tutte le parti siano pronte ai blocchi di partenza, molto c’è ancora da fare. Il concetto di partenariato pubblico – privato, fortemente voluto sia dal legislativo che dall’esecutivo comunale, deve ancora essere dettagliatamente formulato al fine di trovare un accordo proficuo per entrambe le parti. Per quanto riguarda il polo congressuale, la storia è ancora tutta da scrivere: ergo siamo molto indietro!

La sua posizione sul grido “la Terra brucia!” (consigliera federale dixit) e sugli alunni che bigiano le lezioni per il clima.

Sebbene non si possa negare il cambiamento delle temperature trovo non si debba cadere nell’isterismo climatico. Si parla tanto di misure urgenti per salvare il pianeta ma in concreto l’unica cosa che i partiti “green” propongono è un aumento delle tasse sul CO2 andando a penalizzare ancora di più il già tartassato ceto medio. Per quanto riguarda i giovani trovo importante che possano manifestare e sostenere i propri ideali ci mancherebbe, ma quando lo fanno per mero opportunismo allora la mia presa di posizione diventa intransigente.

Chiudo con l’aeroporto. Perché bisogna votare Sì? Lugano lo deve avere (atto di fede)? Torneranno i voli di linea? Il 26 aprile vota il Cantone e … …

Bisogna votare Sì perché altrimenti l’unica cosa che resterà da fare a Lugano Airport SA sarà quella di depositare i bilanci, azzerando così ogni minima chance di risanare la struttura. Lugano non deve forzatamente avere un aeroporto ma sarebbe un vero peccato gettare al vento un’infrastruttura che potrebbe essere gestita e riorganizzata differentemente. Non so se e quando torneranno i voli di linea ma la cosa più importante da fare sarà quella di trovare una collaborazione sempre maggiore con i privati che attualmente sono i maggiori interessati al mantenimento dello scalo.

Esclusiva di Ticinolive