Un’ondata di caos ha colpito Twitter, una piattaforma da circa 240 milioni di utenti giornalieri, da quando l’amministratore delegato di Tesla Elon Musk è diventato il nuovo proprietario il mese scorso.

Ha licenziato circa 3’700 dipendenti su 7’500 nella prima settimana di novembre, e altri quasi 1’200 dipendenti hanno scelto di andarsene con tre mesi di liquidazione, rifiutando l’ultimatum fissato per giovedì riguardo l’impegno a lavorare più ore con nuove condizioni di lavoro.

Rimangono davvero in pochi al quartier generale di San Francisco. Ma la reazione di Musk di venerdì alle dimissioni di massa dei dipendenti rimasti dopo i tagli di posti di lavoro, e agli avvertimenti di bancarotta, è stata quella di twittare un’immagine del logo aziendale sovrapposto a una lapide di un cimitero.

Musk ha annunciato nuove regole di moderazione dei contenuti e il ripristino di alcuni account, affermando che il divieto e l’annullamento del divieto avrebbero atteso fino alla nomina di un consiglio di moderazione e alla stesura di regole che avrebbero consentito decisioni coerenti. Ma non è stato nominato al momento nessun consiglio.

Molti ingegneri se ne sono andati malgrado Musk abbia sottolineato che la nuova azienda sarebbe stata più orientata all’ingegneria sotto la sua proprietà. E adesso ci sono preoccupazioni che il sito sarà vulnerabile a guasti tecnici e bug, visto che il suo complesso sistema di base.

Agli ingegneri che hanno scelto di rimanere, molti soltanto per mantenere la propria assicurazione sanitaria o perché sarebbero stati oggetto di espulsione senza lavoro, Musk avrebbe inviato un’email chiedendo loro il codice software recente, insieme ad un massimo di 10 screenshot delle righe di codice più salienti e spiegare cosa avessero realizzato. In un primo momento avrebbe tentato di parlare con loro in videoconferenza, ma dopo un gentile rifiuto della maggior parte di quest’ultimi per emergenze familiari o per non poter raggiungere fisicamente il quartier generale, Musk ha inviato una nuova email chiedendo di prendere un volo per San Francisco dicendo che sarebbe rimasto in ufficio fino a mezzanotte di venerdì e che sarebbe ritornato sabato mattina. Anche se poi in un successivo messaggio ha affermato che “volare sarebbe apprezzato, ma non essenziale”.

La convocazione degli ingegneri è per comprendere meglio lo “stack tecnologico” (termine informatico), ovvero l’architettura fondamentale della struttura dati e le modalità d’accesso. Una richiesta di aiuto considerata assurda e tardiva per molti, dopo il licenziamento di tantissimi  ingegneri. Alcuni team essenziali per mantenere il funzionamento del sito, sono stati ridotti ad un solo ingegnere, lasciando parzialmente Twitter con il “pilota automatico” e con tutta probabilità prima o poi andrà in crash, a detta di tutti i tecnici.

Gli ingegneri rimasti saranno oberati di lavoro e per questo più propensi a commettere errori. Ogni errore nel codice e nelle operazioni può essere mortale. Ma anche se non dovessero esserci errori, il sistema non può funzionare da solo per molto tempo senza la manutenzione del firmware. Potrebbe essere necessario più tempo per correggere i problemi di routine che sorgono. Il sistema potrebbe soffrire durante i mondiali di calcio, in genere un momento in cui l’uso di Twitter aumenta.

Tuttavia tutti concordano che la cosa più rischiosa, sarà quando gli ingegneri cercheranno di implementare il firmware con una delle nuove cose che Musk vuole. Le dimissioni invece non preoccupano Musk perché “le persone migliori restano”, secondo lui.

La pubblicità rappresenta il 90% delle entrate annuali, stimate in oltre 5 miliardi di dollari. Ma è stato lo stesso Elon Musk ha confermare che c’è stato un forte calo delle entrate pubblicitarie a seguito dell’acquisizione. Società come la General Motors, Cheerios e Lucky Charms, hanno sospeso le loro pubblicazioni. Anche la CBS News, una divisione di notiziari della rete televisiva CBS, sta interrompendo la sua attività su Twitter a causa delle ultime turbolenze. “Alla luce dell’incertezza intorno a Twitter e per cautela, CBS News sta sospendendo la sua attività sul sito di social media mentre continuerà a monitorare la piattaforma”, ha dichiarato un corrispondente europeo in un comunicato.

Nel frattempo Musk ha avviato un sondaggio di 24 ore venerdì su Twitter, per chiedere ai follower di votare se ripristinare l’account dell’ex presidente degli Stati Uniti, citando la frase “Vox Populi, Vox Dei”.

Dai risultati pubblicati, pare che il Sì abbia superato il 60%. Oramai è certo che l’account di Trump verrà ripristinato sul servizio.