Grecia: una tragedia annunciata? 

Nella giornata di ieri, il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in tutta la Grecia, con le bandiere a mezz’asta e sospensione di tutte le manifestazioni ufficiali. 

Studenti e lavoratori hanno protestato in grandi cortei attraversandole strade di Atene e di Salonicco per esprimere la loro solidarietà per le vittime e la loro protesta verso il governo: la polizia ha tentato di disperderli con manganellate e lacrimogeni. 

Dopo le dimissioni del ministro delle Infrastrutture greche, Alexis Tsipras, pervenuto lui sul luogo del disastro, non ha voluto attribuire responsabilità, per non dare l’impressione di sfruttare l’occasione per propaganda prelettorale.

A chi attribuire la colpa per una tragedia che in molti dicono annunciata? 

La rete ferroviaria greca è tecnologicamente arretrata, molto poco estesa e tra esse la linea più battuta è proprio quella su cui è avvenuto il disastro: Atene-Salonicco. 

La linea invece Atene-Patrasso si ferma alla cittadina di Kiatto e continua solo con il bus. 

Il premier greco ha attribuito il tragico incidente esclusivamente all’errore umano. 

Il capostazione di Larissa – colpevole di aver autorizzato l’Intercity a inoltrarsi sul binario dove già correva in senso inverso il treno merci – è stato arrestato. 

Il presidente del sindacato dei macchinisti Kostas Genidounias ha commentato con amarezza l’arresto: «Avrebbe dovuto essere informato che il binario era già stato occupato ma né lui né il macchinista erano in grado di comunicare con Salonicco». 

Un problema, quindi, oltre che umano di arretratezza tecnica: secondo Genidounias, infatti «non funziona nulla, nelle ferrovie greche tutto si fa manualmente. Le uniche comunicazioni sono via radio tra capostazione e macchinista. Sono anni che andiamo avanti così».

Nella notte della tragedia, l’Intercity 62 si è immesso in un binario già occupato da un treno che andava in direzione inversa senza che il macchinista potesse vedere qualche segnale che lo avvertisse, perché da anni la rete ferroviaria greca, “procede” senza segnaletica e senza comunicazione interna: la rete elettronica da tempo ha smesso di funzionare e non è stata mai ripristinata. 

L’anno scorso, infatti, il responsabile di Hellenic Train si era dimesso per questo motivo. 

Invano, la Commissione Ue ha deferito la Grecia alla Corte di giustizia europea a causa della «pericolosità della rete ferroviaria». Deferire, senza intervenire.

Una vergogna che aumenta se si pensa che nel 2014 la società delle ferrovie greche Hellenic Train è stata privatizzata e acquistata dalle Ferrovie dello Stato italiane, ma va anche detto che le infrastrutture sul terreno, come le stazioni, la segnaletica, la rete elettrica hanno continuato ad essere nelle mani dello stato greco. 

Il governo Mitsotakis aveva categoricamente rifiutato di investire nelle infrastrutture pubbliche. Di questo governo, il ministro Karamanlis si è infatti dimesso.