Verde flou, il Canal Grande di Venezia. No, non si tratta della Biennale, ma di una misteriosa azione (forse una protesta degli attivisti per l’inquinamento del clima? Forse, più semplicemente, una bravata?), di una mano ancora non identificata, che ha colorato Canal Grande, per lo sconcerto di turisti e residenti.

Venezia, perla dell’Adriatico tanto agognata, bramata, invidiata eppure piccola formica di marmo nel grande mare della globalizzazione, del turismo, dell’era dei monolocali di Arbnb, delle recensioni di Tripadvisor, delle prenotazioni su Booking a Campalto e Marghera o nella cinesissima Mestre – perché sull’isola si sforano i 500 euro a notte – Venezia azzurra di cielo e di mare, in questi giorni è divenuta verde.

Niente paura: la macchia verde si è dissolta con la marea. Forse qualcuno ha fatto davvero la gogliardata vandalica, forse, più semplicemente, qualcuno ha versato un liquido negli scarichi facilmente reperibile in commercio. Sì, negli scarichi: perché i tempi in cui Byron nuotava nel pulitssimo Canal Grande, e Casanova passava in gondola, sono finiti.