Oggi mi sono domandato, senza che ci fosse un’occasione particolare:
perché la gente è cattiva?
La risposta che m’è venuta spontanea è stata: perché soffre. Perché soffre molto, perché soffre troppo, perché soffre più di quanto possa sopportare. Allora diventa cattiva.
Ai miei allievi dicevo talvolta una frase che non mancava di suscitare le loro proteste. “Volete la mia definizione di felicità?” “Oh sì, ci interessa” “Felicità è: un grado di infelicità sopportabile” (Vivaci proteste e increduli dinieghi)
Sul web ho trovato, attribuibile ad anonima casalinga: “Sai , oggi mi son fatta anche io sta domanda. stamattina sono andata al supermercato, ho fatto la spesa e poi uscendo mi é venuto in mente di prendere il regalo della raccolta punti, allora la cassiera mi invita a tornare nel negozio per prendere il regalo e a ripassare in cassa per tipparlo, c’era un sacco di gente in fila con carrelli strapieni ed io inconsciamente mi sono messa a metà fila, un ragazzo mi invita a passare e dietro una signora mi insulta, mi ha fatto diventare piccola piccola, mi ha accusata di essere cafona, maleducata perché c’era lei prima di me, ma io non ho voluto fregarle il posto, i suoi occhi erano cattivi ed esprimevano odio… allora mi chiedo… ma che mondo é diventato questo se nemmeno nel nostro vivere quotidiano, che é senza guerre e senza fame in confronto alle altri parti del mondo, riusciamo a tollerarci ma al contrario, ci scanniamo a vicenda?”