Il generale di Divisione Roberto Vannacci ha pubblicato un libro intitolato “il mondo al contrario”, ora in testa alle classifiche Amazon. Il libro è auto-pubblicato, così nessuno può accusare l’editore il quale, a non esistere, di certo ci perde, perché quello di Vannacci, oggi giorno, è un libro sta che facendo guadagnare. Tanto.
Vannacci, 55 anni, già a capo dei paracadutisti della Folgore e oggi alla guida dell’Istituto geografico militare, ne “il mondo al contrario” parla degli omosessuali e delle coppie gay affermando che essi: “non sono normali” poiché, egli spiega “la normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali”.
Passa poi alla “difesa” della legittima difesa: “Se un ladro entra in casa perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani”, “se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?” Si chiede Vannacci.
Posizioni considerate omofobe, razziste e sessiste che gli sono costate la destituzione o, meglio, la sostituzione. Per queste parole, infatti, l’ufficiale verrà sostituito nel suo incarico dal generale Massimo Panizzi, che prenderà servizio lunedì 21 agosto. «Il generale Vannacci non è stato destituito – precisa tuttavia il ministro della Difesa Guido Crosetto -. Come da prassi nelle Forze Armate è stato avvicendato nell’incarico, su decisione del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, a tutela Sua e della Forza Armata, in attesa di accertare i fatti ed ascoltare tutti gli interessati».
Dal canto suo, Vannacci si difende dichiarando che non ammette di essere chiamato “razzista”, dopo aver rischiato per anni “la propria vita e quella dei miei uomini, combattendo per persone con il colore della pelle diversa dalla mia” e sostiene che il libro sia stato pubblicato a scopo personale e senza l’autorizzazione dell’Esercito, che prende le distanze. Questo è la quarta di copertina del libro, scritto dallo stesso Vannacci:
“Quando gli occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari: quando si spende di più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale: quando estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo; quando veniamo obbligati ad adottare le più stringenti e costosissime misure antinquinamento mai produttori della quasi totalità del gas climalteranti se ne fregano e prosperano: quando le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e famiglie sono costretti ad abbandonarle: quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è; quando si inneggia a larga voce per l’adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aqgettivo riferito all’evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un offesa; quando nei bar si incontrano persone che portano al guinzaglio maiali vestiti con cappottini rosa… Molti chiamano questa condizione civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!”