Almeno sei attacchi aerei hanno colpito martedì l’affollato campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, un’area dove ai palestinesi era stato detto di spostarsi prima dell’offensiva di terra. L’esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira il sito per uccidere Ibrahim Biari, un comandante chiave di Hamas, legato all’attacco terroristico contro Israele.
Biari aveva preso possesso di edifici civili nella Città di Gaza con i suoi combattenti, nel più grande campo profughi di Gaza, che ospita famiglie di rifugiati dalle guerre con Israele risalenti al 1948.
Il Ministero della Sanità di Gaza ha affermato che centinaia di persone sono rimaste uccise o ferite nell’attacco. Le esplosioni hanno lasciato devastanti conseguenze con profondi crateri e circa 20 edifici distrutti, come ha confermato il portavoce della Protezione civile palestinese, Mahmoud Bassal.
Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce delle Forze di difesa israeliane, ha dichiarato che “gli aerei da combattimento dell’IDF, agendo su indicazione dell’intelligence dell’ISA, hanno ucciso Ibrahim Biari, il comandante del battaglione centrale Jabaliya di Hamas. Biari è stato uno dei leader responsabili dell’invio dei terroristi in Israele per eseguire l’attacco omicida del 7 ottobre scorso”.
L’avanzata israeliana all’interno di Gaza è diventata un test per alleati come gli Stati Uniti, che hanno sostenuto il diritto di Israele a reagire dopo il raid mortale di Hamas, ma hanno anche sempre insistito di cercare di aiutare i civili coinvolti nella guerra. Durante un’audizione di martedì al Senato a Washington, il segretario di Stato Antony Blinken ha affermato che “le pause umanitarie devono essere prese in considerazione”.
Quest’ultimo attacco sta rafforzato i timori che l’uso esteso da parte dell’esercito israeliano di attacchi aerei e operazioni di terra, metterà a rischio più civili nel territorio e aggraverà una crisi umanitaria già terribile. Sobhi Skeik, direttore dell’ospedale dell’Amicizia turco-palestinese che si trova a sud della città di Gaza e che cura principalmente pazienti affetti da cancro, ha dichiarato in una conferenza stampa che la struttura ha esaurito il carburante ed è ora fuori servizio. Anche Internet e le linee telefoniche sono interrotte a Gaza.
L’assedio quasi completo della Striscia di Gaza da parte di Israele ha lasciato medici e strutture mediche con scorte in diminuzione per curare i pazienti mentre l’escalation di attacchi sta uccidendo e ferendo migliaia di persone. Ci sono pochi dettagli ufficiali sulle operazioni a Gaza, ma il primo ministro Benjamin Netanyahu ha avvertito di una lunga guerra all’orizzonte, intensificando non solo gli attacchi, ma anche impedendo con il blocco l’ingresso di cibo e forniture mediche e carburante.
Incalzato dai giornalisti stranieri sulle morti di civili a Gaza, Netanyahu ha fatto riferimento in una conferenza stampa di lunedì ad un bombardamento britannico durante la seconda guerra mondiale che uccise un centinaio di bambini. “Nel 1944, la Royal Air Force bombardò il quartier generale della Gestapo a Copenaghen. È un obiettivo perfettamente legittimo. Ma i piloti britannici fallirono e invece del quartier generale della Gestapo colpirono un vicino ospedale pediatrico dove sono stati bruciati vivi 84 bambini. Questo non è un crimine di guerra. Non è qualcosa per cui si incolpa la Gran Bretagna. Si è trattato di un atto di guerra legittimo con conseguenze tragiche che accompagnano azioni così legittime”, ha dichiarato Netanyahu. Una preoccupante analogia.
Dopo una crescente pressione internazionale, il valico di frontiera di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, è stato aperto per la prima volta in più di tre settimane di brutale conflitto per consentire l’evacuazione di dozzine di palestinesi feriti che necessitano di cure ospedaliere e di centinaia di titolari di passaporto straniero.L’apertura del valico è stata negoziata tra Egitto, Israele e Hamas in coordinamento con gli Stati Uniti, dopo l’intervento del Qatar, che ha mediato nei colloqui. Ma non vi è alcuna indicazione su quanto tempo rimarrà aperto.
Lo shock iniziale provocato dall’attacco terroristico del 7 ottobre, ha lasciato il posto a una ferrea determinazione. Pesano però, gli interrogativi sullo stupefacente fallimento dell’intelligence israeliana, così come sul futuro politico del primo ministro Netanyahu, che non è riuscito a contrastare la carneficina. Per ora le autorità stanno dando prova di unità. “Prima di porci domande difficili, abbiamo una missione”, ha detto il generale Dan Goldfuss.
Tuttavia l’opinione pubblica comincia a domandarsi quale sia il rapporto costi-benefici di tali attacchi. Eliminare oggi un comandante di Hamas uccidendo in cambio civili palestinesi, di cui alcuni parenti potrebbero diventare nuovi comandanti di Hamas in futuro. Il Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato mercoledì che più di 8’500 persone sono state uccise negli ultimi 25 giorni, tra cui più di 3’500 bambini.
Il governo svizzero chiederà al Parlamento fondi aggiuntivi per 90 milioni di franchi al Medio Oriente per fornire aiuti umanitari. “Le conseguenze umanitarie del conflitto armato sono terribili in Israele, nei territori palestinesi occupati e nei paesi vicini colpiti”, ha dichiarato in una nota il Consiglio federale.