Ieri come oggi, 616 anni or sono, in rue Vieille du Temple Luigi duca d’Orléans, “trop petitement accompagné”, cade pugnalato a morte da una squadra di assassini al soldo di Giovanni senza Paura, duca di Borgogna.
Fratello del re Carlo VI il Folle, marito di Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo primo duca di Milano, presunto amante della regina, la scostumata Isabeau de Bavière, egli è – dopo il re, ma in fondo prima del re menomato – il nobile più potente di Francia.
Il mandante del delitto, il duca di Borgogna, è noto a tutti ma è troppo grande e nessuno ha la forza di punirlo. La duchessa Valentina si presenta al re per chiedere giustizia ma il sovrano, smarrito, la mente offuscata da una psicosi che oggi chiameremmo maniaco-depressiva, neppure comprende l’accaduto ed è in ogni caso incapace di agire. Valentina esclama sconsolata: “Plus ne m’est rien, rien ne m’est plus!” e, da tutti abbandonata, si ritira nelle sue terre e muore soltanto un anno dopo.
Il delfino Carlo, poi re Carlo VII, a lungo dubitò della sua legittima nascita: egli poteva ben essere figlio del duca assassinato. E Giovanni senza Paura ricevette dopo dodici anni (il 10 settembre 1419) la punizione del suo crimine, ammazzato a colpi d’ascia sul ponte di Montereau dall’armagnacco Tanguy du Châtel.
Il delfino vendicava così terribilmente la morte di suo zio (o di suo padre?).