La competizione geopolitica nell’Indo-Pacifico ha aperto un nuovo fronte nella corsa al dominio del SIGINT, la cosiddetta ” Intelligence del segnale” basata sullo spazio. Questa regione, già teatro di intense rivalità globali, vede ora un crescente interesse per il monitoraggio delle “navi fantasma” cinesi, spesso accusate di pesca illegale. Queste attività rappresentano una minaccia alla sovranità e alla sicurezza economica degli stati costieri.

Aziende come la francese Unseenlabs e l’americana HawkEye 360 stanno esplorando il mercato regionale per offrire i loro avanzati servizi di tracciamento satellitare. Questi sistemi rilevano segnali radio emessi dalle imbarcazioni, anche quando disattivano i loro transponder, fornendo uno strumento essenziale per contrastare la pesca illegale e l’espansione cinese.

L’interesse per queste tecnologie SIGINT riflette una crescente militarizzazione della regione, dove la sicurezza nazionale e la protezione delle risorse naturali sono sempre più intrecciate. La Cina, con la sua vasta flotta di pescherecci, è vista come una minaccia non solo per l’ambiente marino, ma anche per la stabilità politica ed economica.

L’ingresso di attori privati nel mercato SIGINT si allinea con gli interessi strategici di governi come la Francia e gli Stati Uniti, che cercano di rafforzare le loro posizioni nella regione attraverso partnership tecnologiche e accordi di difesa. Paesi come il Giappone e le Filippine, preoccupati dall’aggressività cinese, sono particolarmente interessati a queste tecnologie per proteggere i loro territori contesi e le risorse marittime.

In sintesi, la corsa al SIGINT spaziale nell’Indo-Pacifico rappresenta una nuova dimensione della rivalità geopolitica, con la tecnologia e l’informazione che giocano un ruolo centrale nel rafforzamento delle posizioni strategiche e nell’influenza politica globale.

L.T. con supporto Artificial intelligence