Romano Amerio (1905-1997) è stato un importante filosofo, teologo, filologo e studioso cattolico svizzero di lingua italiana, noto per il suo lavoro critico riguardante la Chiesa Cattolica del XX secolo. Ha insegnato per molti anni al Liceo Cantonale di Lugano, dove è stato una figura di spicco e un punto di riferimento per molti studenti e colleghi.
Amerio è famoso soprattutto per la sua opera “Iota Unum: Studio delle variazioni della Chiesa Cattolica nel XX secolo”, pubblicata per la prima volta nel 1985. In questo libro, Amerio esamina in dettaglio i cambiamenti avvenuti nella Chiesa Cattolica prima e dopo il Concilio Vaticano II, analizzando in modo critico ciò che considerava deviazioni dalla tradizione cattolica. “Iota Unum” è diventato un testo fondamentale per coloro che hanno un approccio tradizionalista alla teologia cattolica.
Oltre a “Iota Unum”, Amerio ha scritto anche “Stat Veritas” (1996), un’opera che continua le riflessioni iniziate nel suo primo libro, approfondendo ulteriormente le questioni relative alle variazioni della dottrina cattolica e alla crisi che percepiva nella Chiesa moderna.
Romano Amerio ha studiato filosofia e filologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Era un grande conoscitore di San Tommaso d’Aquino e un difensore della filosofia tomista. Il suo pensiero è caratterizzato da una fedeltà intransigente alla tradizione cattolica, combinata con una critica profonda delle interpretazioni moderne della dottrina della Chiesa.
La sua figura è stata controversa, soprattutto per le sue posizioni critiche rispetto ai cambiamenti post-conciliari, ma è rimasto rispettato per la profondità delle sue analisi e la sua vasta erudizione. La sua eredità è ancora oggi discussa e studiata, specialmente negli ambienti tradizionalisti e conservatori del cattolicesimo.
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