Hillary Clinton, la candidata di Wall Street (titolo originale)
dal portale www.blognews24ore.com
Una presidenza Clinton sarebbe un disastro, scrive l’editorialista americano Stephen Lendman sullo SteveLendman Blog : tra una serie di candidati più che nulli, appare come la peggiore, la più pericolosa, la più sospetta e la più furba.
“I ricordi che lascia dietro di sè come First Lady – scrive Lendman – come senatrice dello Stato di New York e Segretaria di Stato sono noti – sistematicamente pro-guerra, pro-business, pro-Wall Street, pro-macchina di guerra, anti-popolo, anti-democrazia, anti-Stato di diritto, con una road map diretta contro la nazione in cui vive.
Qualche giorno fa ha giurato di rinforzare i legami tra Washington e Israele, passando a un livello superiore, dicendo che se verrà eletta presidente lavorerà con Netanyahou per rafforzare la cooperazione militare. Il che, in chiaro, significa un partenariato rinforzato sulle guerre regionali e il sostegno al genocidio contro l’indifeso popolo palestinese.
E’ totalmente anti-Iran. L’opzione militare non dovrebbe essere scartata, ripete accusando in maniera irresponsabile Teheran di un comportamento provocante. Quando invece si tratta del paese che nella regione si fa portavoce di pace e stabilità, al riparo dalle minacce nucleari e altre armi di distruzione di massa.
Vista la sua ideologia estremista, la probabilità di un attacco americano contro l’Iran aumenterebbe considerevolmente, con lei come presidente – e questo vale anche per una guerra nucleare contro la Russia. Non ha esitato a paragonare la Russia alla Germania nazista, affermando che Putin ha progetti di rivincita. Privilegia l’uso delle armi nucleari, considerandole guardiani della pace e vuole che la NATO, guidata dagli Stati Uniti, agisca in maniera più aggressiva.
La scorsa estate appariva più repubblicana che progressista, dichiarando : “Voglio essere la presidente delle PMI. In questa campagna vi dirò come dare più mezzi agli imprenditori, meno burocrazia, un accesso più semplice al credito, riduzioni d’imposta e procedure più semplici.”
Dà l’illusione di una crescita economica stimolata dalla riduzione delle imposte delle società e altre misure chieste dalle aziende – senza programmi per lottare contro la disoccupazione, che oggi è a un livello più alto di quello della Grande Depressione, contro la riduzione della povertà. Non dice nulla sulla delocalizzazione degli impieghi fuori dagli Stati Uniti verso paesi che hanno salari da miseria. Niente nemmeno sull’aiuto ai milioni di nuovi poveri in America.
Con lei alla Casa Bianca, Wall Street sarebbe in buone mani. Mente quando dice che Obama ha restituito all’economia americana la sua buona salute – è vero solo per gli interessi delle società e dei privilegiati. Gli impieghi che dice sono stati creati, sono per la maggior parte impieghi senza qualifica, con bassi salari, impieghi senza vantaggi sociali, a tempo parziale o determinato, che obbligano milioni di persone a esercitare due o più lavori per sopravvivere, spesso difficilmente.
Nulla protegge le persone comuni da Wall Street e dalle grandi società. Hillary Clinton mente quando dice “Se fossi presidente rifiuterei le leggi che indeboliscono la riforma finanziaria e mi batterei per nuove leggi più severe.”
I suoi interventi pubblici mostrano l’alleanza con Wall Street. La sua difesa delle persone, che ripete continuamente, è un’invenzione. Il suo piano dà potere ai principali attori di Wall Street. I finanziatori della sua campagna, soprattutto Citigroup, Goldman Sachs, JP Morgan Chase e Morgan Stanley, acquistano in questo modo l’influenza necessaria per assicurare che una presidenza Clinton sosterrà i loro interessi.
La Clinton Foundation è un’azienda a scopo di lucro che si nasconde dietro una ONG e che si adopera per le ambizioni presidenziali di Hillary Clinton, recuperando milioni di dollari di donazione, provenienti da ambienti esteri poco raccomandabili, soprattutto da un membro della famiglia reale saudita e da un corrotto oligarca ucraino.”