Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, nacque a Milano nel 1571 e divenne uno dei più celebri pittori del Barocco italiano. La sua vita fu caratterizzata da un talento straordinario, ma anche da un temperamento irrequieto e da numerosi conflitti con la legge.
Nel 1606, durante una rissa a Roma, Caravaggio uccise Ranuccio Tomassoni, evento che lo costrinse a fuggire dalla città per evitare la condanna capitale. Iniziò così un periodo di peregrinazioni che lo portò a Napoli, Malta e in Sicilia. Nonostante la vita turbolenta, continuò a produrre opere di grande rilievo, come “La Resurrezione di Lazzaro” e “Il Seppellimento di Santa Lucia”.
La morte di Caravaggio, avvenuta nel luglio del 1610, rimane avvolta nel mistero. Le circostanze esatte del suo decesso sono state oggetto di dibattito tra gli studiosi. Alcune teorie suggeriscono che sia morto a Porto Ercole a causa di una febbre, forse malaria o brucellosi, mentre altre ipotesi indicano una possibile setticemia causata da un’infezione da Staphylococcus aureus, conseguente a una ferita non curata.
Studi più recenti hanno proposto che Caravaggio possa essere stato assassinato per vendetta dalla famiglia Tomassoni o da membri dell’Ordine di Malta, con i quali aveva avuto conflitti in passato.
Nonostante le numerose ricerche, la verità sulla sua morte rimane incerta, alimentando il fascino e il mistero che circondano la figura di questo straordinario artista.