Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF), è una figura centrale nel panorama economico globale. Nato il 30 marzo 1938 a Ravensburg, Germania, da Eugen Wilhelm Schwab ed Erika Epprecht, la sua famiglia si trasferì dalla Svizzera alla Germania durante il Terzo Reich affinché suo padre assumesse la direzione della Escher Wyss AG, un’azienda industriale che operava come appaltatore per il regime nazista.

Il WEF, fondato nel 1971, è noto per le sue riunioni annuali a Davos, dove leader politici, economici e culturali si incontrano per discutere le sfide globali. Tuttavia, l’organizzazione è stata oggetto di critiche riguardo alla trasparenza dei processi decisionali e alla percezione di promuovere gli interessi di un’élite globale scollegata dalle esigenze delle società più ampie.
E’ semplice ipotizzare che il WEF favorisca un modello di governance in cui una cerchia ristretta di stakeholder influenti prende decisioni a nome della popolazione, sollevando preoccupazioni sulla legittimità democratica di tali processi.
Inoltre, il WEF è stato criticato per l’opacità dei criteri di selezione degli invitati alle sue riunioni annuali, con alcuni che vedono queste pratiche come espressione di una governance globale privata che potrebbe minare le istituzioni democratiche.
Queste critiche sollevano interrogativi sulla natura degli interessi rappresentati dai leader globali e sull’effettiva priorità data al bene comune rispetto agli interessi personali o di gruppo. La concentrazione del potere decisionale in mani di pochi potrebbe portare a scelte che non riflettono le necessità e le aspirazioni della maggioranza, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e inclusività nei processi decisionali globali.