Alberto De Marchi

La Guerra Divina (ZamlapRivista) eBook : Iervolino, Salvatore: Amazon.it: Kindle Store

Principiare la recensione di un saggio intitolato La Guerra Divina affermando che – tanto più dati i tempi che stiamo vivendo – “siamo in guerra”, può sembrare come minimo banale, se non addirittura sguazzante nel tumultuoso mare dell’ovvio.

Eppure, a chi avrà la pazienza, il coraggio, in certo qual modo anche la formazione adatta per affrontare il corposo testo in questione (si tratta di 366 pagine, e scritte fitte fitte), il tutto, pian piano, pagina dopo pagina, si disvelerà, com’è buona norma per un disegno già preventivamente tracciato di eventi già accaduti ed esauritisi.

Qualche parola almeno sulla genesi di questo “saggio di teleologia della storia”, così come viene presentato dal suo autore, l’Avvocato Salvatore Iervolino – e magari altre due parole su di lui – è però d’uopo. La stesura de La Guerra Divina ha tenuto impegnato Salvatore – che ho il piacere di conoscere personalmente – per oltre un decennio, terminando agli inizi del Terzo Millennio. La decisione di procedere alla stampa in volume unico, quello che viene presentato fra queste righe, viene all’Autore tra fine 2023 e inizio 2024, ma, precedentemente, ampi stralci dell’opera erano apparsi su diversi numeri di “Zamlap”, rivista fondata da Salvatore nel 2003 e da egli pressoché interamente realizzata, stampata, edita e distribuita. È “Zamlap” una pubblicazione che trae ispirazione, sicuramente dal punto di vista formale ma anche, sia pure, stavolta solo parzialmente, da quello tematico, dalle riviste organo delle avanguardie artistico-letterarie novecentesche, Dadaismo e Futurismo in primis; da Iervolino stesso definita “rivista-libro di pensiero razionale-non scientifico, per tutti e per nessuno”,  l’intestazione è niente altro che la scrittura al contrario di quello che è il nome del paese natale del nostro Autore, Palma Campania, in provincia di Napoli (Palma -> Amlap), preceduta da quella lettera che, a suo dire, suonava meglio in quella posizione, ovverosia una zeta. Dubbioso, però, che il valore delle Avanguardie ancora sia tale, ed anzi quasi del tutto convinto che la loro spinta propulsiva sia bella che esaurita, più che “d’avanguardia”, Iervolino preferisce definire “Zamlap” rivista “di retroguardia”, operando un curioso rovesciamento tematico, comunque corretto, dal momento che solo ritornando alle origini è possibile perlomeno provare a costruire un qualcosa che sia basato su presupposti se non nuovi, almeno diversi. A fare da corollario a questa scelta di militanza culturale anche il riavvicinamento di Salvatore Iervolino alla fede cattolica nei primi anni Novanta, da allora in poi prediligendo la frequentazione delle messe in Rito Tridentino (per chi non ne fosse al corrente: quelle cosiddette “in latino”).

Provando ora a stendere un breve sunto delle tematiche trattate nel libro (per quanto la cosa non potrà essere altro che accennata), dirò che nel titolo c’è già tutto: infatti, tenendo buono il rapporto microcosmo/macrocosmo di ascendenza umanistica ma cambiandone i titolari, se di guerre umane all’interno del saggio si parla (e lo si fa: di guerre che si sono combattute, si stanno combattendo e anche che si combatteranno), esse non sono altro, però, che pallida ombra di quella Guerra Divina, da cui appunto il titolo, già combattutasi: Cristo, infatti, morto, risorto e asceso al Cielo, siede trionfante e vincitore alla destra del Padre, mentre il Nemico (di Dio e degli uomini), dopo la sconfitta è stato definitivamente relegato nel regno della dannazione. Eppure, l’insieme di tutti i conflitti (e attenzione che non si parla di soli scontri militari) che da tempi immemori si combattono, si stanno tutt’ora combattendo e, chissà per quanto ancora, si combatteranno (nel Vangelo di Matteo, capitolo 24, versetto 36, sta esplicitamente scritto: “Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio dell’Uomo, ma solo il Padre”), ha da compiersi anche qui, nel tempo e nello spazio umani, per quanto l’esito ne sia, e chiaramente, scontato.

Quelli guerreschi non sono, però, gli unici spunti degni di menzione (per la verità, troppi ce ne sono: e lo dico non in senso negativo, ma dispiaciuto del fatto che, di determinati argomenti, l’Autore abbia potuto fornire, per ragioni di spazio, soltanto brevissimi cenni); tra le ricche pagine de La Guerra Divina si tratta anche di questioni filosofiche, storiche e socio-antropologiche; teologiche e liturgiche; letterarie, musicali e di costume. Insomma, questo saggio è un po’ un sunto della poliedricità del suo autore (e sia detto sia nel senso dell’otium – saggista, romanziere, poeta e pittore, che in quello del negotium – avvocato, giudice onorario di Tribunale, consigliere di Prefettura, ispettore delle FF.SS., docente), con all’attivo numerosi altri scritti oltre al presente e alla sua già citata rivista: tra inizio 2024 e pochi mesi fa, infatti, Iervolino ha reso disponibili, esclusivamente sulla piattaforma di e-commerce Amazon (giacché tutti stampati col servizio Amazon Print) dei volumi tematici contenenti diversi articoli apparsi, nel tempo, su “Zamlap” (uno, il volume celebrativo del ventennale 2003-2023, oltre che il centesimo della rivista, che l’associazione culturale della quale faccio parte da oramai diversi anni, il Circolo 23, ha presentato in quel di Verona – città nella quale Salvatore risiede dal 1983 – nel novembre dell’anno scorso; l’altro, il numero 101, che ha visto la luce a principio della scorsa primavera, pagine su pagine pour parler de spirits – e non solo alcolici -, un diario-Zamlap dell’edizione 2024 del Vinitaly, la celeberrima fiera tematica che si tiene annualmente a Verona dal 1967, dato alle stampe in concomitanza con l’edizione 2025 della medesima kermesse); poi una raccolta di poesie (1965-2025), l’ultimo volume uscito, dal titolo Vissuto Vivendo Vivo; un romanzo distopico, Velieri cannibali, polpa cruda, uccelli; e un’opera doppia, un “libro d’arte-non libro”, oltre che scritto anche interamente miniato (con le tecniche del collage e dell’appropriationing) dall’Autore uscito in prima edizione (tra le colonne di “Zamlap”) nel 2009, in concomitanza con le celebrazioni del Centenario Futurista, tematica ampiamente trattata sui numeri della rivista dati allora alle stampe, e quindi intitolato, di conseguenza, unite le due cose, L’Inferno di Kond – Centenario Futurista.

Tornando ora, avviandoci verso le conclusioni, a La Guerra Divina: la struttura del saggio è molto complessa, in certe parti addirittura cervellotica. È suddiviso infatti in cinque parti (“La consapevolezza cristiana”, “L’intelligenza segreta”, “La democrazia di Caino”, “La società demoniaca”, “La certezza sacra”), anticipate da una Presentazione intitolata “Avvertenze per il Terzo Millennio”. Le parti sono al loro interno suddivise in capitoli, questi in paragrafi, e questi ultimi, alle volte, in sottoparagrafi; ne risulta quindi una struttura “a matrioska” all’interno della quale può capitare di non raccapezzarsi! Ad aggiungere carne sul fuoco della complessità strutturale, un’impaginazione non certo ottimale, con pagine su pagine senza un “a capo” e la totale assenza di note a piè di pagina, con l’esplicazione di quei concetti sì importanti per una comprensione maggiore del tutto ma non essenziali (quelle specifiche che, appunto, è bene inserire nell’apparato di note) direttamente nel corpo del testo, mediante un utilizzo talvolta eccessivo di parentesi e incisi, col risultato, a mio modesto parere, di mettere il carico da undici sulla già palese difficoltà tematica della lettura, dunque perché aggiungercene anche una di strutturale? Ovviamente la colpa di tutto ciò non è da ascrivere all’Autore, che anzi, dopo essersi prodotto nella fatica più che decennale di stesura di questo suo saggio, ha dovuto procedere da sé anche nelle operazioni di editing, dal momento che il servizio Amazon Print non le comprende nella propria offerta (beninteso: a meno che l’Autore non si rivolga lui personalmente ad un editor freelance per il lavoro)!

Non molto ci vorrebbe (almeno a parole): una certosina revisione testuale (più a livello strutturale che tematico), inserimento dell’apparato di note, elenco debitamente posizionato della sterminata bibliografia consultata dall’Autore per la stesura del suo saggio (mancando le note a piè di pagina anche questi titoli sono inseriti nel corpo del testo, rendendo pressoché impossibile la ricerca di un eventuale titolo in particolare che magari interessa) e La Guerra Divina non sfigurerebbe affatto nel catalogo di qualche coraggiosa casa editrice.

In attesa di ciò, il saggio, lo ripeto, è disponibile, al prezzo di 21 euro, esclusivamente sulla piattaforma Amazon, sempre che non viviate a Verona o nei dintorni: in tal caso potreste avere la possibilità di farvene consegnare una copia brevi manu direttamente da Salvatore Iervolino, magari corredata da una delle sue originalissime e poeticissime dediche.

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