Martina di Giovanni
Per indicare la nobiltà d’ animo e la generosità di cuore degli uomini migliori i Greci dicono
kalos kai agatos, connubio inscindibile di bellezza fisica e superiorità morale, combinazione di qualità, capacità e valori che comportano sempre, per il loro riferimento al modello divino, una dimensione sacra.
Questo è.
Attenzione quindi a parlare di aristoi, trasponendo tale concetto così alto ai giorni nostri, si rischia l’ approssimazione e, di conseguenza, la delusione.
La morale antica dei greci era infatti fondata sulla costruzione della persona e sul conseguente comportamento che implicava un ideale etico e uno estetico, kalòs kai agatòs buono e bello, ma anche buono è bello. Questo comportava un’ideale di compostezza e di misura che rifiutava gli eccessi, rifiutava l’abbandono ad una dimensione animalesca, nell’ira, nella violenza, nell’uso del denaro, nel godimento dei piaceri, perché la rottura dell’equilibrio avrebbe sostituito il disumano all’umano, avrebbe rivelato un’incapacità di controllo ragionevole sulle proprie pulsioni.
La serenità delle statue greche, la loro armonia ma anche la pensierosa e consapevole attitudine dei loro visi riflettono questo ideale. Ed era questo che poi piaceva agli dei, ciascuno dei quali rifletteva un aspetto di esso, la Giustizia (Giove) l’Intelligenza (Minerva) la Bellezza (Venere), La musica, le arti e le scienze (Apollo) e così via. Per concludere il bene non consisteva nell’adeguamento forzato ad un comportamento conforme alla legge ma contrario in assoluto anche agli gli istinti più naturali, pena la punizione, quanto piuttosto costruirsi nel bene, essere il bene, come equilibrio ed esempio della migliore umanità.

La nascita di Afrodite:la bellezza. Socrate: la scienza incontrovertibile ( episteme, che sta in alto) è la conoscenza del bene: la conoscenza è il bene. Ed il bene è bello ( calocagatia, Kalos kai agatos).