A Piacenza torna il dAS Festival giunto alla sua III edizione dal 18-21 settembre 2025. Un festival diretto dal coeografo italiano e nativo di questa città del nord italia, Riccardo Buscarini e che si prefigge un obiettivo ambizioso: potare la danza e la musica oltre l’arte dal vivo. Dove i palazzi ed i giardini più belli della città brillano di talento e nobiltà non solo architettonica o storica. Un festival che è anche un omaggio per Domenichino da Piacenza “maestro di buone maniere che del lavoro presso le famiglie nobili fece il fulcro della sua attività, considerato il primo coreografo della storia per aver composto il trattato De Arte Saltandi ” che appunto è la sigla Das del titolo del festival. Un andare oltre suggestivo. Dove la vicina Italia celebra i luoghi simbolo di una città emiliana spesso poco valorizzata nel suo essere profondamente italiana e con il talento di tanti artisti: nazionali ed internazionali.

Saranno infatti presenti , come recita il comunicato stampa :”Fabrizio Favale con il suo solo Danze Americane, che articola in sequenze il Modern e Postmodern americano, e Fabio Liberti con We are present in cui è il pubblico a decidere l’andamento della performance; Alessandra Cristiani con Langelo porterà la danza butoh nei giardini di Palazzo Ghizzoni Nasalli, mentre Chiara Ameglio della compagnia milanese Fattoria Vittadini con Lingua offre il proprio corpo come una tela bianca su cui gli spettatori potranno lasciare tracce scritte, in un dialogo costante tra pubblico e performer”. Ma non solo. Il festival sarà anche una occasione per apprezzare quanto Piacenza sia sinonimo di musica e performance musicale con il concerto di apertura e chiusura del festival che celebra non solo il centenario della morte di Erik Satie ma anche un concetto di danza che è una promessa : accompagnare tutte le arti, valorizzandole e credendo nei talenti,come la città italiana di Piacenza è nota fare, da sempre.

