il Vangelo di oggi ci pone davanti a una parola esigente di Gesù: “Chi non rinuncia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo”. Non è una frase dura per scoraggiare, ma un invito a liberarci, a lasciare ciò che ci appesantisce, perché solo così possiamo camminare dietro a Lui con cuore libero.

Tutti noi sappiamo quanto sia difficile vivere con il peso dei fardelli: preoccupazioni, attaccamenti, paure, abitudini che ci rendono schiavi. È come voler correre portando sulle spalle un sacco di pietre: non si va lontano. Gesù ci dice: “Lascia andare”. Non perché ciò che abbiamo non sia buono, ma perché niente deve diventare più grande dell’amore per Lui.

Pensiamo all’immagine della sposa che lascia la casa dei genitori per unirsi al marito: non è un abbandono, non è un tradimento dell’amore dei genitori. È un nuovo inizio, un amore che si apre a una nuova vita. Così è per chi segue Cristo: lasciare non significa perdere, ma cominciare un cammino nuovo, più grande, che riempie di senso.

Seguire Gesù non è una rinuncia sterile, ma un incontro che cambia tutto. Quando scopriamo la grazia della fede, lasciare diventa naturale, come chi trova un tesoro nascosto e vende tutto per comprarlo. La croce che ci chiede di portare non è un peso in più, ma la certezza che Lui cammina con noi, e che ciò che sembra perdita diventa fecondità.

Chiediamo, quindi, oggi al Signore un cuore libero: libero dalle cose inutili, dai fardelli che ci impediscono di amare; libero di seguirlo senza paura, con la fiducia di chi sa che in Lui ogni rinuncia diventa promessa di vita.

E allora comprendiamo che non si tratta di lasciare per rinunciare, ma di lasciare per amare di più. È un nuovo inizio: con Cristo, sempre, comincia una vita più piena, più vera, più luminosa.