Inaugurazione al Patio del Municipio – giovedì 9 ottobre, ore 18:30
Lugano si guarda allo specchio… in vignette. Con GEA Comic Art Fest 2025 il Patio del Municipio diventa per una settimana (9–15 ottobre) una piccola galleria a cielo aperto dove sette artiste e artisti ticinesi reinterpretano la città con tavole originali e illustrazioni. Non solo i “classici” come Parco Ciani, ma anche Parco del Tassino, la Funicolare degli Angioli e angoli meno noti: scorci intimi, prospettive inattese, una Lugano quotidiana e poetica insieme.

Il progetto, organizzato dall’associazione culturale La Nona Arte, unisce il linguaggio del fumetto alla scoperta del territorio: oltre cinquanta opere per restituire, con tecniche e stili diversi, il dialogo fra paesaggio urbano, natura e cittadinanza. L’inaugurazione con tutti gli autori presenti è avvenuta il giovedì 9 ottobre alle 18:30 sotto gli archi del Patio comunale (Piazza Riforma 1), dove vi sono ancora esposte le opere.
Dopo l’anteprima in centro città, dal 16 ottobre al 15 novembre la mostra si sposta alla Marco Lucchetti Art Gallery (Via Cattedrale 3), dove saranno ospitati anche tre incontri con gli autori:
- Ven 17 ottobre, 18:30 – Lisa Gyongy, presenta Inchiostro, libro interamente scritto, disegnato e stampato dall’autrice.
- Sab 18 ottobre, 10:30 – Elena Maspoli, introduce il suo esordio Rosa e Amir.
- Mer 22 ottobre, 18:30 – Teresa Caruso e Seline Scorti Pataraia, dialogo su Ogni tanto volevo sparire, racconto illustrato dedicato con delicatezza al tema dei disturbi alimentari infantili.
Gli artisti in mostra: Teresa Caruso, Raffaele Conte, Giulia Fontana, Sara Guerra, Lisa Gyongy, Elena Maspoli, Joël Prétôt. Ognuno presenta una tavola autoconclusiva, due vedute di Lugano e cinque lavori personali: un percorso che mette fianco a fianco grafica d’arte, fumetto realistico, illustrazione narrativa e sperimentazione.
GEA25 conferma così la vocazione di Lugano come città-laboratorio: un luogo dove la Nona Arte [ il fumetto] esce dagli scaffali e incontra la strada, i passanti, le famiglie. Un’occasione per riscoprire il territorio con gli occhi di chi lo abita e lo disegna — e per ricordare che, a volte, basta una tavola e dei colori per cambiare il nostro modo di guardare una città.