👑 “L’Ombra del Fratello” – Monologo di Re Carlo III in stile shakespeariano

(Una sala del palazzo. Notte. Il Re è solo, avvolto nel silenzio. Una fiaccola tremola. Egli parla come se l’ombra del fratello lo ascoltasse.)

RE CARLO III:
Oh, Andrea, serpente nutrito al seno della Casa!
Non fu il mio sangue che ti diede il nome,
né la madre nostra che ti cinse d’amore?
Eppur tu, figlio del medesimo destino,
hai gettato nell’abisso il decoro della stirpe.

Quando il dovere ti chiamò, tu dormivi;
quando l’onore ti parlò, tu ridevi;
e quando il mondo domandò chi fosse un principe,
tu rispondesti con la vergogna.

(Cammina, con passo grave.)

Io ho portato la corona come si porta una croce —
non per vanità, ma per condanna.
Tu, invece, hai fatto del nome reale una maschera di fango,
e ti sei creduto immune al giudizio del tempo.

Ah, stolto fratello!
La gloria non è un abito che si indossa,
ma un peso che si sopporta.
E tu, cieco al dovere, ti sei spogliato di tutto —
dell’onore, della grazia, perfino del rimorso!

(Si ferma. Il volto duro, ma segnato da tristezza.)

Ti difesi, sì — come Caino fu difeso dall’Eterno;
ma ora, la tua colpa è marchiata troppo a fondo.
Non posso lavarla, né cancellarla con il perdono,
ché il Regno guarda, e il mondo sussurra:
“Dov’è la giustizia, se il Re tace?”

(Solleva lo sguardo verso l’alto.)

Oh Dio che regni sopra i troni degli uomini,
dammi la forza di essere pietra,
poiché l’amore di fratello è un veleno dolce
che corrode il giudizio e piega la corona.

Andrea, ascolta:
Non t’ho tolto il titolo — ma tu stesso l’hai perduto.
Non t’ho esiliato — ma la tua stessa vergogna ti tiene lontano.
E quando la storia poserà la sua penna su di noi,
non scriverà due fratelli, ma un re… e la sua ombra.

(Silenzio. Il Re esce lentamente. La torcia si spegne.)