Dalla Russia alla Svizzera: da Minsk a Ginevra, da Zurigo alla “Barca” di Comologno e infine a “Casa Serodine”, la più bella casa barocca di Ascona.

Di Jean Olaniszyn, ottobre 2025.

Wladimir Rosenbaum, nato in Russia, a Minsk, nel 1894, figlio di Samuel, avvocato e deputato della Duma e di Johanna Wolff, è arrivato in Svizzera con la madre e una sorella minore nel 1902, fuggiti dai terribili pogrom in Russia (tristemente famosi quelli di Chișinău del 1902 e 1905).
A quel tempo in Russia, qualsiasi ebreo che avesse avuto l’opportunità di lasciare il Paese, dopo aver ottenuto – cosa non facile – un passaporto, cercava rifugio altrove.
Il padre di Wladimir, un rispettato avvocato e deputato della Duma, ebbe questa opportunità e mandò moglie e figli a Ginevra, dove Wladimir rimase per quattro anni, fino al 1906, quando la madre e le sorelle tornarono in Russia e Wladimir, dodicenne e senza genitori fu trasferito a Losanna, accolto da una famiglia di insegnanti protestanti, persone benestanti, rette e pie, che possedevano una villa e avevano sempre una decina di ragazzi che vivevano nella loro spaziosa casa.

Dalle testimonianze dello stesso Rosenbaum: “Nella nuova casa tutto era molto ordinato, molto pulito, molto piacevole, con la preghiera di ringraziamento prima dei pasti, come si addice a una buona famiglia protestante. Una delle usanze della casa era che ai ragazzi, una volta raggiunta una certa età, credo 14 anni, fosse permesso di frequentare un collegio femminile ogni due settimane, la domenica. Lì si giocava, si ballava, si recitavano poesie. Quando raggiunsi l’età per le visite, anch’io fui portato a una di queste visite domenicali. Fu un’esperienza inaspettata e magnifica per me. Mi si rivelò un mondo sconosciuto, glorioso, paradisiaco. Tutto era bellissimo. C’erano torte meravigliose. C’erano ragazze meravigliose. Si facevano giochi meravigliosi. Mi fu permesso di recitare una poesia. Ero al settimo cielo. Non vedevo l’ora che arrivasse la volta successiva. Ma la volta successiva, non fui portato! Fui preso dal panico. Mi scervellai su quale peccato avessi commesso, non riuscii a trovare nulla, non osai nemmeno chiedere, e aspettai con ansia la successiva visita domenicale. Non fui portato! Presi coraggio e andai dall’insegnante, il Signor Petermann, chiedendogli perché non mi portavano più alle feste domenicali. L’insegnante rispose, un po’ imbarazzato, che non avevo fatto niente di male, ma il motivo era unicamente perché non avevo i pantaloni lunghi!
Sollevato, scrissi alla mamma a Minsk, ricevetti i venti franchi di cui avevo bisogno in tempo per comprare i pantaloni lunghi, misi i pantaloni tra i materassi in modo che la piega rimanesse bella e aspettai il giorno della festa. Il giorno arrivò, ma non mi presero con sé e quindi andai di nuovo dal signor Petermann mostrandogli che avevo i pantaloni lunghi e questi, trovò il coraggio e disse: ‘è perché sei ebreo’. In quel secondo, il mondo mi è crollato addosso, subendo una terribile ingiustizia, privato dell’affetto umano. Da quel momento sono diventato una persona ribelle, una cosiddetta persona difficile da educare, insensibile. Mi alzavo di notte e lanciavo pietre contro le finestre delle ville circostanti con una fionda. Ho costruito una bomba e l’ho messa nella stufa dell’aula. Ho iniziato a rubare ossessivamente. Rubavo tutto ciò su cui riuscivo a mettere le mani, soprattutto soldi, se ci riuscivo. Ora, perché all’improvviso avessi iniziato a rubare in modo così compulsivo e frenetico, comportandomi in modo così innaturale, dato che non ero un ladro per natura, l’ho capito molto in fretta da solo, ma senza essere in grado di formulare questa consapevolezza o di spiegarla psicologicamente. Oggi ci riesco. Ciò che ho rubato erano ‘beni0. Cosa significa etimologicamente ‘ricchezza’? Chi può fare qualcosa è forte. La ricchezza è potenza. La ricchezza, il denaro, è simbolo di capacità, di abilità, cioè di libido, di affetto, di relazioni. In quel momento ogni possibilità di relazione mi era stata tolta, distrutta. Ho rubato il surrogato, il simbolo, i soldi! Quando ho capito che stavo rubando non perché fossi un ladro, ma perché stavo rubando il simbolo, il surrogato, di ciò che mi era stato rubato, ho smesso di rubare. E l’ho fatto di mia iniziativa, e nonostante il fatto che, come era prevedibile, fossi stato catturato, con conseguenze disastrose. Mio padre giunse dalla Russia, mia sorella maggiore da Berlino. Riuscirono, con grande difficoltà, a evitare che fossi rinchiuso in un penitenziario. Mi salvarono ma fui internato al collegio di Glarisegg. Però da quell’esperienza, da quell’insulto che avevo ricevuto, so come un giovane possa diventare un terrorista. È qui, a mio avviso, che risiede la chiave dell’enigma: le ingiustizie creano terrorismo”.

Dopo le scuole all’istituto di Glarisegg e all’istituto Minerva di Zurigo, Wladimir Rosenbaum ottenne la maturità e quindi studiò diritto alle Università di Zurigo (dal 1913) e Berna (1915-18), dove lavorò contemporaneamente quale addetto presso il Dipartimento politico federale. In seguito ottenne la cittadinanza zurighese. Ebbe contatti con Carl Gustav Jung, dal quale però si distanziò per questioni antisemite. Nel 1917 sposò Aline Valangin nata Ducommun (Valangin è uno pseudonimo, luogo di origine della famiglia), pianista (conservatorio di Losanna) e dopo essere stata paziente e allieva di Jung, diventò psicanalista. Con Rosenbaum fu sposata dal 1917 al 1940. A Zurigo la coppia gestì un salotto mantenendo stretti legami con l’avanguardia artistica del tempo, in particolare con esponenti del dadaismo.


Fu tuttavia nel Ticino che Rosenbaum fondò la propria vita. Nel 1929, lui e la moglie Aline acquistarono una residenza estiva in Valle Onsernone, la famosa Casa Barca a Comologno, che divenne un luogo di incontro per artisti o perseguitati in fuga dagli orrori della Seconda guerra mondiale, tra cui Kurt Tucholsky, Ernst Toller, Ignazio Silone (con la quale Aline ebbe una intensa relazione), Elias Canetti, Max Bill, Meret Oppenheim, Max Ernst e molti altri. Rosenbaum fu anche in contatto con Thomas Mann, Hermann Hesse, Martin Buber e in particolare con Hans Arp di cui divenne amico e collezionista
Nel 1936, lo studio legale di Rosenbaum a Zurigo condusse transazioni di armi per la guerra civile spagnola e Wladimir fu arrestato nel 1937 perdendo l’abilitazione all’esercizio della professione. Nel 1938, il Tribunale Federale lo condannò a quattro mesi di carcere.


Subito dopo la coppia si trasferì definitivamente in Ticino, prima a Comologno nella loro famosa casa “Barca” acquistata nel 1929 e quindi dal 1939 nella Casa Serodine di Ascona dove Rosenbaum si occupò di antiquariato a livello internazionale. Lo stesso anno tenne il discorso all’inaugurazione del museo dell’opera dell’espressionista Marianne von Werefkin (oggi Fondazione Marianne Werefkin).


Ad Ascona Wladimir Rosenbaum è diventato col tempo una leggenda vivente, come il barone Von der Heydt, come Max Emden (proprietario delle Isole di Brissago) e lo scrittore Emil Ludwig.
Rosenbaum al suo arrivo nel borgo affacciato sul lago Maggiore, suscitò notevole interesse e attenzione. Al Caffè Verbano (suo “studio”) era spesso sollecitato per dei pareri legali. Giocava a scacchi come agiva nella vita, ma anche in tribunale, quando in qualità di avvocato riusciva a vincere nelle situazioni più disperate. Ed è forse per la troppa sicurezza nel suo intuito infallibile che fu intrappolato da un faccendiere svedese, tale Torkel Tage Thiel, il quale, spacciatosi per figlio unico (illegittimo) del barone Von der Heydt, proprietario del parco Monte Verità di Ascona, lo coinvolse in un raggiro presentandogli un atto di donazione (falso) con il quale gli erano destinati in eredità 15 milioni di franchi del patrimonio del barone. Quando si scoprì la truffa, Rosenbaum fu imprigionato unitamente all’artista svedese, ma al processo nel 1959 fu poi prosciolto dalle accuse.


Dopo il divorzio da Alne Valangin nel 1940, Wladimir Rosenbaum si sposò ancora due volte: il suo secondo matrimonio fu con la fotografa e scrittrice svizzera Anne Valenti-de Montet (1912-2009) e il suo terzo matrimonio fu con la bibliotecaria e attrice Sybille Kroeber (1915-1997), che sposò nel 1957. Gli abitanti di Ascona lo elessero cittadino onorario.
Wladimir Rosenbaum muore ad Ascona il 24 ottobre 1984 ed è sepolto in una tomba dove riposa, per suo desiderio anche la prima moglie Aline e la terza Sibylle Kroeber.

Wladimir Rosenbaum da bambino, primi anni del Novecento.

La “Barca” a Comologno, acquistata da Rosenbaum nel 1929 (oggi di proprietà privata).

Wladimir Rosenbaum alla “Barca” di Comologno, anni Trenta.

La Casa Serodine di Ascona, abitazione, studio e negozio di antiquariato di Wladimir Rosenbaum (fotografia del 1935).

Wladimir Rosenbaum, Casa Serodine, Ascona, Anni Quaranta

Processo a carico del faccendiere svedese Torkel Tage Thiel, in primo piano e sulla sinistra Wladimir Rosenbaum (prosciolto dalle accuse) per l’affare del documento falso circa l’eredità del barone Von der Heydt proprietario del parco del Monte Verità di Ascona (Locarno, aula giudiziaria, 1959).

L’artista svizzero Max Bill con Wladimir Rosenbaum (anni Settanta).+

L’artista-editore Jean Olaniszyn con l’antiquario Wladimir Rosenbaum alla Galleria Dubini di Locarno nel luglio 1980 in occasione dell’inaugurazione della mostra “Suite Vollard di Pablo Picasso”.

L’antiquario Wladimir Rosembaum con un Corpus Christi dal restauratore Alfredo Mordasini di Ascona (anni Ottanta).