La Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti (USCCB) ha approvato una decisione destinata a segnare la storia spirituale del Paese: nel 2026, anno del 250° anniversario della fondazione degli Stati Uniti, la nazione sarà consacrata al Sacro Cuore di Gesù.
La scelta è stata votata durante l’Assemblea plenaria autunnale dell’USCCB, tenutasi a Baltimora. Con un voto condiviso, i vescovi hanno dichiarato la loro intenzione di “affidare la nostra nazione all’amore e alla cura del Sacro Cuore di Gesù”, gesto che nella tradizione cattolica richiama protezione, rinnovamento e purificazione spirituale.
Un gesto antico per un Paese moderno
A illustrare il significato dell’atto è stato il vescovo Kevin Rhoades, ordinario di Fort Wayne–South Bend (Indiana), membro del comitato consultivo della Commissione per la libertà religiosa dell’amministrazione Trump.
Rhoades ha ricordato il valore storico di questo gesto:
“Dedicare la nazione significa ricordare a tutti il nostro compito di servire il bene comune, perfezionando l’ordine temporale con lo spirito del Vangelo, come insegnato dal Concilio Vaticano II.”
Il vescovo ha poi richiamato le radici della tradizione:
nel 1925, con l’enciclica Quas Primas che istituiva la solennità di Cristo Re, Papa Pio XI ribadì l’importanza delle consacrazioni al Sacro Cuore. Prima ancora, Leone XIII aveva promosso questa devozione come riconoscimento pubblico della regalità di Cristo sulle famiglie, sulle istituzioni e persino sulle nazioni.
Per la Chiesa cattolica americana, dunque, si tratta di un ritorno alle fonti: un rinnovare un gesto che nei secoli ha segnato intere comunità cristiane.

Verso il 2026: una preparazione spirituale nazionale
Per accompagnare i fedeli verso questo evento, l’USCCB ha annunciato la creazione di una serie di strumenti pastorali:
- una novena nazionale di preparazione,
- sussidi di preghiera,
- materiali formativi per parrocchie, diocesi e gruppi ecclesiali,
- proposte per famiglie e scuole cattoliche.
Le risorse saranno diffuse progressivamente nei prossimi mesi, affinché la consacrazione non sia solo un atto simbolico, ma un vero cammino di conversione e responsabilità spirituale per milioni di cattolici.
Il significato per una nazione in crisi
In un Paese segnato da tensioni politiche, polarizzazioni culturali, crisi sociali e un crescente disincanto verso le istituzioni, l’atto dei vescovi americani assume un tono quasi profetico.
Affidare gli Stati Uniti al Sacro Cuore significa chiedere:
- guarigione per una società ferita,
- riconciliazione tra gruppi sempre più distanti,
- e un ritorno al primato della persona umana, della giustizia e del bene comune.
Un evento che farà storia
La consacrazione del 2026 sarà uno dei momenti religiosi più significativi del Giubileo americano dei 250 anni.
Un gesto potente, controcorrente, che intende riaffermare che la dimensione spirituale non è un accessorio della società, ma la sua radice più profonda.
Un invito, rivolto non solo ai credenti ma a un’intera nazione, a riscoprire chi custodisce davvero il cuore dell’America.