Francesco Pontelli 

A differenza di quanto afferma il  mainstream , La vera priorità del nostro paese non è rappresentata , come molti affermano , dalla formazione di tecnici in grado di realizzare i prodotti.

Quanto , invece, dalla l’espressione della Libertà di pensiero,  intesa da Marchionne come la capacità di avere una Visione Futura ed in grado di identificare le opportunità di una  nazione come ad un’azienda per  affrontare le sfide attuali e del futuro.

Non è quindi la competenza tecnica la priorità da perseguire ( e nel periodo dell’intervento del Manager ancora non esisteva AI che tende a rendere alla portata di tutti le competenze tecniche anche se non quelle pratiche) , ma la libertà di pensiero .

In altre parole , appunto, La Visione.

Quando si sentono i politici come il mondo accademico nel loro complesso parlare di ” competenze “per rilanciare l’industria come più in generale l’economia nazionale, andrebbe ricordato loro come solo una una  Visione futura espressione di libertà e cultura possano assicurare un futuro al nostro paese. 

Un passaggio fondamentale che , ed ecco quindi anche si parla di adeguamento e rinnovamento culturale,  dovrebbe ridisegnare anche lo stesso perimetro di formazione della scuola e del mondo accademico .

Questi , infatti,  invece di proporre un modello politica ed economico da seguire dovrebbero fornire gli strumenti culturali per crearne di nuovi.

Ridurre tutto , invece, alle sole  competenze tecniche non fa che aprire le porte del know how esistente alle multinazionali straniere che già stanno facendo incetta delle PMI italiane.

Le  quali operano in un paese nel quale molto spesso la classe dirigente come  politica non ne conosce  le reali difficoltà .

Viceversa , la visione Futura risulta necessaria per la sopravvivenza del sistema industriale quanto di quello economico nel suo complesso , e va ricercata e valorizzata .

Non come oggi che viene addirittura allontanata in quanto richiede investimenti economici e culturali che il mondo politico non è in grado di realizzare ed  anche solo di ipotizzare.

Mai come ora la mancanza di una visione del nostro paese negli ultimi trent’anni rappresenta la prima causa della disastrosa politica energetica che ci vede ora con i prezzi più alti d’Europa.

Nessuno Ribadisco nessuno negli ultimi 30 anni ha dimostrato la capacità di fornire una visione del paese in ambito di approvvigionamento energetico dimostrando così di possedere una visione in grado di spaziare nel tempo , ben oltre l’ultimo appuntamento elettorale che rappresenta l’orizzonte operativo del mondo politico.

Nel contesto di un mercato fortemente competitivo , per superare anche il dumping retributivo energetico e sociale dei paesi in via di sviluppo, risultano assolutamente vitali visioni globali , in grado di valutare le potenzialità dei sistemi italiani ed europei in  rapporto con i molteplici concorrenti .

Questa visione come  espressione culturale se  veramente espressione della libertà di pensiero, 

Si riveleranno assolutamente distanti  da ogni ideologia la quale rende le menti schiave dei principi politici che lo schema ideologico esprime.

Basti pensare nella contemporaneità all’ideologia ambientalista che ha già distrutto e sta azzerando il sistema Automotive europeo con la cieca applicazione del GreenDeal.

La libertà , quindi, si esprime attraverso la capacità di superare  i propri schemi ideologici avanzando verso il futuro. Viceversa ancora oggi questo atteggiamento ideologico e per questo anticulturale,  accomuna socialisti conservatori e liberali chiusi tra le loro piccole ed obsolete certezze ideologiche che nascondono , tuttavia,  una totale incapacità nelle elaborazione di una visione del futuro che risultasse anche in minima parte lontana dalle proprie certezze ideologiche.

Solo la libertà nella elaborazione di una visione Futura e quindi espressione della cultura , potrebbe fornire un orientamento e di conseguenza offrire una possibilità di salvezza al  Paese.