
29 dicembre 1170
Il silenzio non è pace.
È attesa.
Io conosco questo luogo: la pietra fredda,
l’eco dei passi che non sono ancora passi,
le ombre che avanzano prima degli uomini.
Non temo la morte,
temo il senso che gli uomini le daranno.
Un tempo ho conosciuto il favore del Re,
la sua voce amica, il peso leggero del potere condiviso.
Ma l’amicizia, quando incontra la verità,
deve scegliere.
E io ho scelto.
Non per orgoglio,
non per desiderio di gloria,
non per la vana corona del martire.
Chi muore per essere ricordato
è già morto prima del colpo.
Io resto,
perché fuggire sarebbe tradire ciò che sono diventato.
Non servo del Re,
non nemico del Re,
ma servo di un ordine più alto
che non può essere piegato dalla spada.
Ascolto la cattedrale respirare,
come se sapesse.
Le mura non gridano,
ma ricordano.
Se verranno, verranno.
Io non alzerò la mano,
non risponderò con la violenza alla violenza.
La Chiesa non si difende con il ferro,
ma con la fedeltà.
Che il sangue non sia seme di vendetta,
ma domanda rivolta al cuore degli uomini:
chi comanda davvero,
quando il potere ordina e la coscienza risponde?
Ora il tempo si chiude.
Non c’è più scelta,
solo verità.