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I creditori della Grecia incontrano lunedì pomeriggio il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos. Il Fondo monetario internazionale mette in guardia il governo di Atene: un ritardo sulle privatizzazioni può condurre il paese al fallimento.

Il governo di Atene deve accelerare la messa in opera delle riforme promesse. E’ quanto chiedono i creditori della Grecia, ossia Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, che lunedì 19 settembre discutono al riguardo con il ministro greco delle Finanze, Venizelos.
“Il deficit di bilancio va ridotto – ha argomentato Bob Traa, rappresentante permanente del Fondo monetario ad Atene – così come vanno realizzate le riforme concordate nell’amministrazione fiscale. Le privatizzazioni ritardano a concretizzarsi per la lentezza con cui i politici greci prendono le loro decisioni ma un ritardo persistente condurrà la Grecia a dover dichiarare fallimento.”
Il programma prevede privatizzazioni per complessivi 50 miliardi di euro entro il 2015, di cui 5 miliardi da realizzarsi entro dicembre di quest’anno.

L’Unione europea precisa che non vuole imporre nuove misure di austerità ma pretende il rispetto degli accordi presi in occasione della concessione dei prestiti al governo greco.
Il piano di aiuti dell’UE e del Fondo monetario prevede il versamento di ulteriori 8 miliardi di euro entro ottobre: una data limite in quanto il mese prossimo il paese sarà a corto di liquidità, come comunicato dalle autorità negli scorsi giorni e se non riceverà questi fondi si troverà in default di pagamento.