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Dalle pagine del Corriere della Sera Emilio Fede (compirà 81 anni il prossimo mese di giugno) ridimensiona la vicenda che lo avrebbe visto protagonista in una banca di Lugano.

Come riportano i quotidiani italiani e ticinesi, il direttore del TG4 di Mediaset, si sarebbe presentato in una banca in centro a Lugano per depositare 2.5 milioni di euro e il suo deposito sarebbe stato rifiutato, perchè mancava la documentazione comprovante la provenienza dei soldi.
Dopo aver cortesemente messo Fede alla porta, la banca ha avvisato le autorità competenti. Gli inquirenti italiani hanno già aperto un’inchiesta contro ignoti.

Sull’edizione online del Corriere della Sera, Fede dà sfogo alla sua rabbia per quello che definisce uno sporco complotto nei suoi confronti.
Qui di seguito alcuni passaggi dell’intervista.

“Tu puoi pensare tutto di me, ma non che sono uno stupido – dice al giornalista – Sono uno stupido? Pensi che Emilio Fede sia uno stupido? Forza, rispondi… ”

Giornalista : No direttore, non sei uno stupido ma io devo farti qualche domanda. Dicono che ti sei presentato in una banca di Lugano chiedendo di poter versare due milioni e mezzo di euro in contanti, ma i funzionari della banca si sarebbero rifiutati di effettuare l’operazione.

Ragiona: io ho due milioni e mezzo in contanti, e che faccio? Li metto in una valigetta, attraverso il confine e mi presento in banca a Lugano, dopo che a Lugano, proprio in banca, è successo quel che è successo con la vicenda di Lele Mora?
A Lugano ci sono stato, ma a comprare medicine o a fare passeggiate. E quando arrivo, ogni volta, ordino al mio autista di parcheggiare distante dalla banca proprio per evitare equivoci.

Eppure ci sarebbero dei riscontri, direttore.

Sentimi: mettiamo pure che io abbia una valigetta con due milioni e mezzo, va bene? Secondo te io sono così fesso da andarmene a Lugano? Non faccio prima ad andare a Montecarlo? No, dai, non regge.
Le ipotesi sono tre. O c’è un caso di omonimia, ipotesi in cui spero. O c’è una casuale e pazzesca somiglianza con qualcuno, ipotesi possibile ma remota. Oppure c’è stato qualcuno che è andato lì, allo sportello bancario di Lugano, spacciandosi per me e questa, purtroppo, è l’ipotesi più plausibile.

E perché l’avrebbe fatto?

Per fregarmi, accidenti! Perché è un complotto! Io mi sto faticosamente rialzando dopo la triste vicenda di Ruby e sto cercando di dimostrare di non avere colpe. Evidentemente c’è qualcuno a cui continuo a dare fastidio. Sì, questo direttore che dirige da così tanti anni, purtroppo, sta sulle scatole a qualche invidiosetto. Anche in Mediaset.
Sai, io gli ho detto: fatemi arrivare all’autunno, poi vi lascio il Tg4 e mi candido alla Camera con il Pdl, perché con Berlusconi sono già d’accordo.
Con l’azienda ci siamo accordati così: mi danno una buonuscita, non clamorosa ma equa per quello che ho fatto e dato in tutti questi anni. Poi avrò dei benefit, tipo l’autista e la segretaria. Poi un programma in prima o seconda serata su Retequattro, l’incarico fantasma ma comunque prestigioso di direttore editoriale dell’informazione e, infine, un contratto di consulenza di tre anni più due.
Penso che questi miei accordi possano aver scatenato altre invidie nei miei confronti. E qualcuno può aver pensato bene di farmi mangiare un po’ di fango.