Lo Stato islamico in Irak e nel Levante, che da poco si fa chiamare semplicemente Stato islamico e si è proclamato califfato, è noto per i suoi rapimenti, le lapidazioni in pubblico, per le crocifissioni e altre esecuzioni capitali. Ma di recente ha operato una svolta strategica e propone visite turistiche ai djihaidsti in viaggio di nozze e ai civili musulmani che desiderano scoprire il paesaggio del suo “califfato”.

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L’organizzazione controlla vaste zone del nord e dell’est della Siria, la frontiera fra Siria e Irak e alcune parti dell’ovest iracheno.

Le visite sono effettuate due volte la settimana, a bordo di autocarri che dalla città di Raqqa, nel centro della Siria, raggiungono Anbâr, in Irak. Gli autocarri sono decorati con le bandiere nere del gruppo terrorista e durante l’intero viaggio diffondono canti ineggianti alla guerra santa.

In questi viaggi di gruppo, i viaggiatori non hanno bisogno del passaporto per passare la frontiera. I giovani sposi non possono sedere vicini, le donne devono stare in fondo al veicolo, mentre gli uomini possono sedere davanti.

Secondo Abu Quteiba al-Okaidi, un ribelle siriano, la maggior parte dei turisti sono djihadisti stranieri, vestiti con il classico abito afghano. In ogni autocarro un interprete fa da guida turistica. I veicoli sono scortati da guerriglieri armati.

(Fonte : express.be)