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I controlli delle autorità sanitarie cantonali riguardo le competenze, i titoli accademici e professionali nonché la dignità professionale e morale dei collaboratori dell’EOC e dell’OSC vengono ancora effettuate in modo rigoroso, sistematico ed equanime?

A margine dell’ennesimo episodio di malasanità cantonale – ci riferiamo al caso della ginecologa dell’OBV di Mendrisio salita recentemente agli onori della cronaca – sorge spontaneo il fondato dubbio che qualcosa non funzioni nel sistema di valutazione, controllo e verifica dei nuovi collaboratori che vengono assunti alle dipendenze delle strutture sanitarie del Cantone.
Il dubbio è tanto più giustificato in quanto vi è anche l’impressione che vi siano due pesi e due misure per quanto riguarda le modalità con le quali vengono vagliate le richieste che riguardano, da una parte, gli Enti di diritto pubblico e, dall’altra, quelli di diritto privato.

Il pericolo è quello di un impoverimento del nostro potenziale di credibilità scientifica, clinica e professionale a livello non solo ticinese ma anche a livello svizzero ed internazionale. Con tutte le conseguenze negative che sono facilmente immaginabili.
Per non parlare, poi, di tutto quanto fa riferimento alla qualità delle cure in favore di pazienti e alla salvaguardia dei loro diritti.
È bene pertanto chiarire immediatamente, in modo trasparente e diretto eventuali incongruenze, distorsioni del sistema, lacune e responsabilità che, evidentemente, non devono essere fatte ricadere sui collaboratori subalterni in quanto questo tipo di competenze fa riferimento ai vertici del nostro sistema sanitario cantonale.

Con la presente interrogazione parlamentare si chiede pertanto al CdS di voler dar seguito alle seguenti domande:
1. Quali sono le autorità di vigilanza e controllo deputate a questo tipo di delicatissimo e cruciale aspetto del nostro sistema sanitario cantonale?
2. Chi sono e quali sono le competenze dei singoli membri di questi gremi?
3. Chi vigila e supervisiona gli interventi e le scelte operate dal servizio pubblico (EOC e OSC)? In pratica, chi vigila sul lavoro di chi deve vigilare se stesso?
4. Quali sono state le problematiche individuate e risolte nel corso di questi ultimi dieci anni dalle autorità di sorveglianza e controllo?
5. Quali sono state, percontro, le problematiche sfuggite a questo tipo di valutazione e che sono poi sfociate in episodi di malasanità a livello cantonale?
6. Quali sono le priorità che questi enti si sono date per far fronte alle necessità di evitare in futuro il ripetersi di situazione analoghe?
7. Vi sono dei verbali delle riunioni di lavoro di questi organi di controllo?
8. Vi è uno scambio di esperienze e competenze – a questo livello – fra pubblico e privato? Quali sono le sinergie individuate?
9. Qual è la base legale che regola i rapporti fra enti vigilanti e strutture/soggetti da valutare e sui quali è necessario vigilare?

Orlando Del Don
Eros Mellini, Marco Chiesa, Lara Filippini, Gabriele Pinoja