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Un articolo di David Stockman, pubblicato il 6 giugno sul portale Daily Reckoning

Stockman“Quasi ovunque nel mondo, le gigantesche bolle finanziarie create dalle banche centrali negli ultimi due decenni stanno per scoppiare. L’esempio più recente : il valore in caduta libera delle azioni delle banche italiane ed europee e il congelamento dei fondi immobiliari commerciali in Gran Bretagna. Se questo inizia ad assomigliare all’agosto 2007, è perché viviamo la stessa situazione.

L’inatteso crollo dei fondi ipotecari di Countrywide Financial e di Bear Stearns era stato descritto come un evento isolato, che non avrebbe avuto alcun impatto sulle tendenze globali dei mercati. L’economia era solida come una roccia, si diceva.

Dopo aver raggiunto un culmine di 1550 punti, il 18 luglio 2007, l’indice S&P 500 aveva vacillato di circa il 9 % durante la crisi di agosto. Gli acquirenti di azioni con i prezzi in caduta libera, hanno continuato a manifestarsi, rassicurati dalle dichiarazioni degli esperti. Dal 9 ottobre, l’indice di borsa era risalito sino ai livelli precedenti la crisi, per poi scendere un poco sino a settembre 2008.

Le garanzie erano false. Dopo Lehman Brothers, le cose sono esplose, i mercati delle azioni si sono fatti massacrare. Nei 160 giorni che seguirono, lo S&P 500 aveva ancora perso il 50 %. In tutto, erano andati in fumo 10mila miliardi di dollari di capitalizzazione.

L’ironia è che oggi i consiglieri economici insistono sul fatto che dalla crisi finanziaria del 2008 non vi sono lezioni da trarre. Viene detto che non accadrà più quanto già accaduto, le cause maggiori sono state corrette, il bilancio delle banche statunitensi è sicuro, il mercato immobiliare negli Stati Uniti ha registrato una ripresa sana e stabile, senza alcun segno di bolla. I valori del mercato delle azioni sono nella media storica e garantiti dai tetto dei tassi.

Laddove guardiamo, tutto assomiglia sempre più alla situazione dell’agosto 2007.”