burqaGiorgio Ghiringhelli comunica.  L’iniziativa popolare federale che, sul modello ticinese, chiede di vietare la dissimulazione del volto in pubblico in tutta la Svizzera è giunta al “giro di boa” : nove mesi son passati dal momento del suo lancio e altri 9 mesi mancano alla scadenza del termine per la consegna delle 100’000 firme necessarie, un traguardo che ormai non è più molto lontano e che dovrebbe essere raggiunto entro la primavera…

Una bella spinta in questa direzione è venuta di recente dalla Germania, dove Angela Merkel, al congresso del suo partito cristiano-democratico, ha affermato che il burqa, il niqab e qualsiasi velo islamico che copra il volto delle donne vanno proibiti, aggiungendo che in Germania la sharia non sarà mai la base del diritto : i fragorosi applausi che hanno accompagnato questa dichiarazione, ed anche i sondaggi eseguiti in Svizzera negli scorsi mesi e la votazione del Parlamento olandese , stanno a indicare che un po’ ovunque in Europa il vento sta soffiando sempre più impetuosamente contro il burqa…

Proprio in questi giorni un altro pacco contenente quasi 800 firme e indirizzato al Comitato nazionale è partito dal Ticino, dove finora sono già state raccolte 5’600 firme valide. In Ticino la raccolta delle firme continuerà ancora fino alla fine di marzo, ma solamente tramite internet. Gli appositi formulari potranno essere scaricati dal sito www.ilguastafeste.ch, dove é pubblicata una tabella che riporta il numero di firme (e la percentuale rispetto agli aventi diritto di voto) raccolte in tutti i 135 Comuni del nostro Cantone (vedi allegato) .

Da notare che, malgrado il divieto “antiburqa” entrato in vigore in Ticino lo scorso 1° luglio, il numero dei pernottamenti dei turisti provenienti dal Golfo arabico non solo non è diminuito, come paventavano certi operatori turistici, ma è aumentato dell’1,9% nel periodo fra gennaio e ottobre.

Giorgio Ghiringhelli
(membro del comitato nazionale e responsabile della raccolta firme in Ticino)