Nel solo quarto trimestre 2010 le enormi riserve della Banca nazionale sono scese da 216 a 205 miliardi di franchi. Il motivo è l’apprezzamento drammatico del franco svizzero rispetto a euro e dollaro USA. Aggiungendo questa perdita di 11 miliardi di franchi a quella di 21 miliardi accumulata nei primi 9 mesi dell’anno passato, per il 2010 la BNS registrerà una perdita complessiva di 32 miliardi di franchi, la maggiore nei suoi 103 anni di storia.

La drammatica riduzione delle riserve di 11 miliardi è dovuta alla forte rivalutazione del franco nei confronti delle principali valute e al passaggio di molti investitori dall’euro al franco svizzero, il quale offre loro praticamente l’unica possibilità di ridurre il rischio legato alla moneta unica pur mantenendo posizioni in Europa. Oltre a ciò vi sono state grosse speculazioni di hedge funds e di altri grossi investitori sul crollo dell’euro.

La moneta unica europea ha perso nei confronti del franco svizzero ben il 6,4 per cento in tre mesi. A fine settembre il 55 per cento ossia 119 miliardi delle riserve valutarie della BNS erano in euro. Questa posizione si è deprezzata di 7,6 miliardi, scendendo a 111,6 miliardi di franchi.

Per quanto attiene alle altre valute principali, sono stati registrati i seguenti movimenti:
Dollaro USA: Le riserve in dollari USA della Banca nazionale (54 miliardi di franchi, rispettivamente il 25%) hanno perso il 4,6% ossia 2,5 miliardi di franchi svizzeri.
Yen giapponese: Sulle riserve, pari a 21 miliardi di franchi o il 10 per cento nella valuta giapponese la perdita registrata è dell’1,5 per cento, ossia di 328 milioni di franchi.
Sterlina inglese: Questa valuta perso ha il 5,5 per cento sulla riserva di 6,5 miliardi, che equivale a 360 milioni di franchi.
Dollaro canadese: Le riserve, per un equivalente di 8,7 miliardi di franchi (4 per cento delle riserve della BNS) sono diminuite negli ultimi tre mesi del 1,8 per cento, 150 milioni di franchi.

In generale, questo si traduce in una perdita contabile di 10,9 miliardi di franchi sulle cinque principali posizioni, che rappresentano il 97 per cento delle riserve totali in valuta estera. Il rimanente 3 per cento è piazzato in dollari australiani, corone svedesi e danesi e dollari di Singapore. Su queste monete è possibilmente stato registrato un profitto.

A meno di recenti (poco probabili) capovolgimenti nell’assetto valutario, questa dovrebbe essere la triste situazione in cui versa la Banca nazionale svizzera. Come si può leggere nel suo sito, per mantenere la propria libertà di azione a differenza delle banche commerciali la BNS non assicura i rischi di cambio.
La perdita definitiva per il 2010 è stimabile in 20 miliardi di franchi, considerato che al di là delle perdite valutarie di ca. 32 miliardi vi sarebbero stati degli utili negli investimenti in oro e in interessi attivi attivi.

(Fonte: Der Sonntag)