Proposta di risoluzione (urgente!)

Invitiamo il Parlamento ticinese ad avvalersi del diritto d’iniziativa cantonale, inoltrando all’Assemblea federale un’iniziativa del seguente tenore:

In virtù dell’articolo 160 capoverso 1 della Costituzione Federale il Canton Ticino inoltra la seguente iniziativa cantonale all’Assemblea Federale:

Il Canton Ticino chiede alla Confederazione un sensibile potenziamento della sicurezza ai confini svizzeri mediante:
a. La reintroduzione dei controlli personali alle frontiere – misura peraltro prevista anche dall’accordo di Schengen in casi d’emergenza;
b. un adeguato potenziamento dell’effettivo del Corpo delle Guardie di confine o, in subordine,
c. un utilizzo dell’esercito in appoggio al Corpo delle Guardie di confine – in conformità all’articolo 58, cpv 2, della Costituzione federale che recita: “Sostiene le autorità civili nel far fronte a gravi minacce per la sicurezza interna e ad altre situazioni straordinarie”.

Motivazioni

1. Checché ne dicano certe statistiche, con l’entrata in vigore dell’accordo di Schengen si sono moltiplicati i casi di reati violenti, e il Ticino ne è l’esempio con l’ormai settimanale rapina a mano armata.

2. Uno schieramento sufficiente e ben visibile ai valichi di frontiera di guardie di confine o di soldati in loro supporto, ha di per sé un effetto dissuasivo su chi è intenzionato ad entrare in Svizzera per delinquere.

3. I recenti moti insurrezionali nel Nordafrica fanno a giusta ragione temere un potenziale afflusso di veri o presunti profughi provenienti dall’Italia – per quello che riguarda il Ticino, ma anche da altri paesi europei nei casi degli altri cantoni di frontiera – in misura senza dubbio straordinaria.

4. La recente esenzione dal rispetto dell’accordo di Dublino concessa recentemente dall’UE alla Grecia, e le dimensioni straordinarie dell’esodo dal Nordafrica che qualcuno non ha esitato a definire “biblico” (l’Italia s’attende non meno di 200-300’000 richiedenti l’asilo), rendono legittimo pensare che alle nostre frontiere si creerà una situazione d’emergenza e che all’Italia sarà concessa la stessa esenzione applicata alla Grecia. Il che farà sì che non potremo rinviare i richiedenti l’asilo al paese di prima entrata. È quindi indispensabile che a questi potenziali richiedenti l’asilo sia impedito l’accesso in Svizzera già alla frontiera.

Per il gruppo UDC:

Eros N. Mellini – Chiesa – Pinoja – Rusconi