Che il turismo ticinese stia attraversando un momento di crisi e di difficoltà non è più, purtroppo, una novità. In effetti è oramai da alcuni decenni che si registra un calo evidente di pernottamenti. Tra i principali elementi di debolezza del nostro turismo si evidenzia una concorrenza accresciuta, una monostagionalità dell’offerta, un rapporto qualità/prezzo non sempre ottimale e una diminuzione dei letti alberghieri.

I nostri prodotti sono piuttosto tradizionali e anche un po’ vecchiotti, come una buona parte dei nostri alberghi della fascia media e bassa. Vi sono poi anche altri fattori, quali il traffico caotico e l’attuale sfavorevole rapporto franco/euro, che di certo non aiutano un settore come quello turistico.
Trovare quindi la giusta ricetta per tutti questi mali non è impresa facile. Non dobbiamo però continuare a piangerci addosso. Per riguadagnare posizioni è indispensabile consolidare ciò che di buono abbiamo, valorizzare le bellezze del nostro paesaggio e, soprattutto, promuovere nuove opportunità. Il Ticino deve diventare maggiormente terra di eventi, culturali, sportivi, congressuali, gastronomici, di svago e questo durante tutto l’arco dell’anno.
Ci vogliono quindi più iniziative private e più idee innovative, inoltre lo Stato deve garantire una formazione adeguata all’accoglienza e un aiuto sussidiario affinchè aumentino le strutture adeguate, anche pubbliche.

Se vi sarà la fattiva e qualificata collaborazione di tutti i partner del settore sono convinto che riusciremo a riproporre all’ospite un Ticino turisticamente più dinamico e, di conseguenza, più attrattivo.
“Il Ticino non ha motivi per guardare al futuro con pessimismo: ci sono problemi che non hanno soluzioni facili, ma ci sono anche degli atout che vanno usati per vendersi con molta convinzione.”
Parole di Jürg Schmid, direttore di Svizzera Turismo.
E se l’ha detto lui…crediamoci!

Claudio Franscella
Deputato al GC