3800 manifestanti hanno chiesto domenica la chiusura della centrale nucleare del comune di Fessenheim, in Alsazia. Una presenza di molto inferiore a quella accorsa alla manifestazione del 20 marzo scorso, quando erano presenti 10’000 persone.

La maggior parte dei manifestanti provenivano dalla Germania. L’atmosfera era tranquilla e hanno preso la parola diversi militanti ecologisti. Fra i numerosi cartelli si leggeva “dibattiti sul nucleare, non sull’Islam” e “Fukusheim no grazie”.
La giornata di protesta è stata organizzata dall’Associazione trinazionale della protezione nucleare, che riunisce associazioni ecologiste e delle collettività di Svizzera, Germania e Francia.
Un mese dopo il disastro nucleare in Giappone gli anti-nuclearisti sono preoccupati dallo stato di questa centrale, che con i suoi 34 anni di attività è l’impianto nucleare più vecchio della Francia.
Si situa a 1.5 chilometri dalla frontiera con la Germania e a 40 chilometri dalla frontiera con il nostro paese. Da sempre la sua ubicazione desta preoccupazione: oltre a essere in funzione dal 1977 si trova in una zona sismica e nel caso di uno straripamento del Reno verrebbe immediatamente invasa dalle acque del fiume.