Micheline Calmy Rey: “Foutez-moi la paix!”

Domenica 26 giugno, 12h15 circa. Chi era sintonizzato sulle onde della RSR e seguiva il programma satirico “La Soupe” ha avuto il privilegio di sentire l’invitata del giorno, la Consigliera federale responsabile del Dipartimento degli affari esteri, nonché Presidente della Confederazione Micheline Calmy Rey perdere il suo solito aplomb e sbottare in un “Foutez-moi la paix!” quando uno dei presentatori le ha chiesto la data del suo ritiro dal Consiglio federale.

In buon italiano quel Foutez-moi la paix equivale a “andate a farvi fottere”, né più né meno. Il che non sarebbe proprio un vocabolario consono alle sue grandi responsabilità politiche.
La stessa domanda le è poi stata ripetuta in una versione un po’ diversa, ossia “cosa direbbe alla popolazione che le chiede quando intende ritirarsi dal governo?” E lei, con aria leggermente spazientita, nuovamente ha risposto: “Je leur dirais foutez-moi la paix et laissez-moi travailler!”. Ossia “Direi loro: andate a farvi fottere e lasciatemi lavorare!”

Ecco. Queste sono le divagazioni domenicali della Presidente della Confederazione, che una volta di più ha mancato di dare al suo ruolo quella considerazione che la maggior parte degli svizzeri si aspettano.
Si può dire che questo torrido fine settimana di giugno sia stato nero per i socialisti svizzeri: Micheline Calmy Rey, socialista, ha ritrovato modo di far seriamente dubitare dell’opportunità di ricoprire l’alta carica politica, mentre il Presidente del suo partito Christian Levrat si è lasciato andare a dichiarazioni quantomeno azzardate su un tema di economia al di là delle sue competenze, suggerendo di legare il franco svizzero all’euro per salvare posti di lavoro in Svizzera (una faccenda che abbiamo ampiamente commentato in un articolo separato).

Per tornare a La Soupe, la trasmissione è stata registrata in diretta di fronte a 600 spettatori al Kultur-Casino di Berna, nei pressi di Palazzo federale. Oltre a mostrare aspetti “inediti” del suo vocabolario, Calmy Rey non ha risparmiato le critiche alle trasmissioni satiriche televisive e radiofoniche: “Quel che mi infastidisce di queste trasmissioni – ha detto – è che i Consiglieri federali vengono sempre rappresentati come una banda di idioti.”