Giovedì è giunta per il premier George Papandreou una seconda vittoria, dopo che già ieri il Parlamento di Atene aveva accettato la manovra da 78 miliardi di euro (28,4 miliardi di tagli e 50 miliardi di privatizzazioni) da attuare in un periodo di cinque anni.
Oggi i parlamentari votavano per l’approvazione delle misure da attuare. E’ stata raggiunta la soglia dei 151 voti favorevoli necessari per far passare la manovra. Di fatto la Grecia si assicura quindi la nuova tranche di aiuti internazionali per evitare il fallimento.
I sindacati, che hanno indetto una sciopero generale di due giorni, si oppongono al piano di privatizzazioni e alle misure di austerità. Nelle strade della capitale greca sono proseguiti anche oggi gli scontri tra la polizia e i dimostranti, in particolare nella piazza di fronte al Parlamento.
Le violente manifestazioni non si erano fermate nemmeno questa notte. Centinaia di ragazzi con il volto coperto e armati di bastoni e bottiglie incendiarie hanno dato battaglia a gruppi di agenti in tenuta anti sommossa, muniti di idranti, manganelli e gas lacrimogeni.
I dimostranti hanno incendiato l’ufficio postale nel ministero delle Finanze e hanno cercato di appiccare le fiamme ad una banca.