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Il gran consigliere della Lega dei ticinesi Paolo Sanvido commenta – in un intervento sul Corriere del Ticino di sabato 9 luglio – l’opportunità di un’uscita della Grecia dalla Zona euro. Riportiamo qui di seguito alcuni passaggi del suo intervento.

“La crisi greca è esplosa nel 2009 dopo che venne alla luce la clamorosa verità: i falsi nella contabilità pubblica greca si potevano quantificare in circa 15 punti di Prodotto interno lordo di deficit pubblico annuale occultato. Un falso in bilancio che fu perpetrato con la compiacenza dell’Unione europea.
Purtroppo la classe politica europea dall’ultima crisi finanziaria non ha imparato nulla, anzi, per cercare di salvare la Grecia si è ispirata al peggior insegnamento: prendere qualcosa che non vale niente, cambiargli nome e vestito, inserire il tutto in un veicolo di debito complesso, allungare le scadenze e venderlo ad ignari investitori.

Siamo in piena crisi dell’Unione europea. Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri: uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità. Il pericolo è dato dall’incapacità dimostrata della classe politica attuale. Copiano e ripetono schemi del passato che hanno più volte evidenziato limiti.
L’opportunità è quella di avere il coraggio di cambiare i vecchi schemi e trovare soluzioni nuove.
È necessario permettere alla Grecia di uscire momentaneamente o in modo definitivo dall’euro. Questo permetterà loro di contare su tassi d’interesse propri e procedere ad una svalutazione della nuova dracma nella misura ritenuta congrua dai mercati. Questo permetterebbe di alleggerire il valore reale del debito pubblico che rimarrebbe nominalmente immutato.
Una cura dolorosa ma che fungerà da base per una nuova ripartenza. Oltre alla Banca centrale anche le banche tedesche e francesi detengono obbligazioni greche ad alto rendimento che non sono valutate al loro reale valore di mercato. È nell’interesse di Merkel e Sarkozy evitare di chiamare alla cassa i propri contribuenti una seconda volta.

L’asse franco-tedesco, troppo preoccupato delle imminenti elezioni, dovrebbe spingere Atene ad uscire momentaneamente dall’euro affinché si dia avvio ad un default controllato del debito greco. Questa è la vera ed unica dolorosa soluzione della crisi. Il resto è semplicemente accanimento terapeutico.”