Dopo quattro giorni di lanci di missili e di raid aerei, Israele e i guerriglieri di Hamas hanno deciso oggi di firmare una tregua provvisoria nella Striscia di Gaza.
“Le parti hanno trovato un accordo per una tregua e la tregua è iniziata – come ha fatto sapere un portavoce di Hamas implicato nei negoziati.


Il portavoce ha precisato che Hamas ha imposto il cessate il fuoco ai gruppi di attivisti responsabili della maggior parte dei tiri di missili su Israele negli scorsi giorni.
La tregua è stata accettata per il bene del popolo palestinese, ma non significa la fine della lotta contro Israele, “un nemico con il quale vi è ancora un pesante conto in sospeso e che non avrà pace sino a quando rimarrà sul suolo palestinese.”

Lunedì mattina i dirigenti israeliani hanno preso la decisione di interrompere gli attacchi via terra nella Striscia di Gaza.
Il primo ministro Benjamin Netanyahou aveva convocato i vertici militari domenica poco dopo mezzanotte. I responsabili dell’esercito avevano presentato diverse opzioni d’attacco nella Striscia di Gaza per mettere fine ai lanci di missili nel sud di Israele.
Al termine delle discussioni era stato deciso di non replicare, per evitare il pericolo di scatenare manifestazioni di massa alla frontiera egiziana, suscettibili di destabilizzare il governo provvisorio al Cairo e di danneggiare gli interessi di Israele all’estero, quando mancano poche settimane alla domanda palestinese dell’adesione di uno Stato palestinese alle Nazioni Unite, il prossimo settembre.

Da giovedì scorso quindici palestinesi erano stati uccisi e una cinquantina feriti durante raid aerei israeliani in risposta ad un triplo attentato che nella località israeliana di Eilat aveva fatto otto morti.
Le violenze tra la Striscia di Gaza e Israele si erano intensificate sabato sera con tiri di missili su diverse città del sud di Israele, attacchi che avevano causato vittime e feriti.