Colpo di scena a Tripoli. Dopo le notizie che lo davano prigioniero dei ribelli, il secondogenito ed erede designato di Muammar Gheddafi, Saif al Islam, è apparso questa notte a Tripoli, di fronte alla residenza bunker dove sarebbe nascosto suo padre, festeggiato dai partigiani del regime.
Lunedì la certezza del suo arresto era anche stata confermata dal Tribunale penale internazionale dell’Aja. Di che aumentare la confusione che regna a Tripoli da sabato, da quando è iniziata l’offensiva finale dei ribelli.

Di fronte ai giornalisti convocati a Bab al Aziziya, Saif al Islam ha dichiarato che i ribelli stanno propagando menzogne e che la capitale è ancora controllata dalle truppe governative.
A 39 anni, il secondogenito di Gheddafi ha sempre avuto un ruolo di portavoce “moderato” del governo libico. Una moderazione che è venuta meno dall’inizio degli scontri, lasciando il posto a proclami nazionalistici estremi.
Il figlio di Gheddafi è colpito da un mandato d’arresto del Tribunale penale internazionale, con l’accusa di aver appoggiato il massacro di civili a Tripoli e nel resto della Libia.