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Attraversare le Alpi è stata, fin dalla notte dei tempi, una vera e propria avventura che richiedeva notevoli sforzi e talvolta la montagna riscuoteva anche un pagamento in vite umane. Ciò che noi oggi dimentichiamo sono le difficoltà che i nostri avi hanno dovuto superare per garantire un collegamento al di qua e al di là della catena montuosa.

Devo dire che siamo proprio fortunati. Oggi con l’auto impieghiamo, se non troviamo traffico, ca. 3 ore e mezza dalla periferia di Milano alla periferia di Zurigo, ad un costo davvero irrisorio.
A dire la verità proprio qui sta il problema: in Svizzera si viaggia in lungo e in largo per un anno intero al modico prezzo di CHF 40.-.
È infatti possibile attraversare le Alpi tutte le volte che vogliamo e ci costa sempre uguale.

Come Svizzero, poi, mi sento preso in giro se devo per esempio andare in Francia dall’Italia, sotto il traforo del Fréjus, ca. 13 km di lunghezza (contro i 17 del Gottardo), devo pagare EUR 36.80 per un singolo attraversamento! Quasi uguale alla nostra tariffa annuale!
Un primo passo intelligente sarebbe portare a CHF 100.- il prezzo della nostra vignetta, come proposto dalla Confederazione, e adeguarlo quindi ai costi autostradali del resto dell’Europa, senza ascoltare le lobby dei motori.

In ogni caso la mobilità, sia con il mezzo privato sia con il mezzo pubblico, ha un costo che l’utente deve essere disposto a pagare e se vogliamo un ambiente più salubre per il futuro dei nostri figli dobbiamo fare in modo di rendere più conveniente quest’ultimo, anche del profilo finanziario.

Samuele Comandini
Candidato per i Verdi al Consiglio Nazionale