Lunedì, nella Sala dei Congressi di Muralto si è tenuta la prima serata ufficiale di presentazione del progetto aggregativo di Sponda sinistra, in vista del voto consultivo del prossimo 25 settembre.
I relatori invitati favorevoli all’aggregazione erano il capo della Sezione enti locali Elio Genazzi , il consulente esterno di progetto Christian Vitta, il consigliere di Stato Manuele Bertoli e l’economista Remigio Ratti.
Come si legge oggi su La Regione, a sostenere le ragioni di chi si oppone all’aggregazione c’era il fronte più agguerrito: gli esponenti di Ordine e Progresso, il movimento del sindaco di Muralto Stefano Gilardi, che per essere sicuro di attirare l’attenzione di contrari ed indecisi aveva messo in bella vista, all’entrata della sala, depliant illustranti le motivazioni del No all’aggregazione.
Va ricordato che Muralto ha recentemente abbassato il moltiplicatore d’imposta, una manovra chiaramente tesa a contrastare la voglia di aggregazione dei muraltesi.
Diego Olgiati, consigliere comunale di Ordine e Progresso, ha sostenuto come il progetto aggregativo sia debole in quanto mancano i comuni della sponda destra.
Il pensiero va soprattutto ad Ascona, comune privilegiato per il suo fiorente settore turistico e per le manifestazioni sportive di spicco che vi si svolgono ogni anno (la mancanza di Ascona è uno degli argomenti forti su cui i contrari faranno leva).
“Ci ritroviamo a dover votare su una proposta monca in partenza – ha detto Olgiati, a cui ha dato man forte il collega di partito, il consigliere comunale Bruno Toma: “Escludere Ascona e Losone è illogico. Ascona è la locomotiva del concetto di Ben-Essere tanto caro ai fautori dell’aggregazione.”
La risposta di Manuele Bertoli ed Elio Genazzi ha voluto essere chiara: ”Dite che manca un progetto – ha detto Bertoli – Forse è vero, ma bisogna ragionare sul medio periodo, come strategia. Se vogliamo aspirare a grandi progetti questa è l’unica strada percorribile.
C’è, inoltre, paura per la possibile scarsa rappresentatività delle singole frazioni nel primo Municipio della nuova Locarno. Beh, ricordatevi che le persone passano.”
Genazzi ha ammesso che il Cantone vedeva bene un progetto che comprendesse anche la Sponda destra della Maggia “ma viste le circostanze si è optato per compiere un primo passo: perché in questo modo dev’essere considerata questa aggregazione a sette.”
Il capofila del gruppo formato dagli ex sindaci della regione, Remo Lardi (a cui è stato vietato l’accesso alla riunione di martedì dei contrari al progetto) ritiene che “Rimpiangere Ascona e Losone per affossare il progetto in votazione è un alibi. Oggi come oggi coinvolgere questi due Comuni è impossibile. Bisogna per forza procedere un passo per volta.”
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