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Nella cronaca cantonale della sua edizione odierna, il quotidiano La Regione non si lascia scappare l’occasione per sbeffeggiare il nuovo giornale di Giuliano Bignasca.

“Un uccellino, cip cip, ci ha cinguettato (giusto per usare il linguaggio che comprendono anche al “Mattino della domenica”) che nella redazione – peraltro ridotta all’osso, uella che brascitt cürt – del fresco, fresco trisettimanale “10 Minuti” vi lavora anche un giornalista frontaliere, residente a Lecco, che nel primo numero ha scritto sullo sciopero della Cgil in Italia (come se a noi, di Claro e Frasco, ce ne importasse un fico dei ‘talian!).
… Con tutti i giornalisti ticinesi a spasso! Insomma, anche in via Monte Boglia a bala i ratt.”

A prendere di mira il giornale di Bignasca non è però soltanto l’ironia dei cronisti de La Regione. Anche Giacomo Salvioni (che de La Regione è l’editore) sta pensando a quali provvedimenti adottare nei confronti di 10 Minuti, a causa del nome troppo simile al suo 20 Minuti (il quotidiano gratuito stampato presso la Ringier di Lucerna e che verrà distribuito in Ticino dal prossimo 14 settembre).
Una battaglia che si annuncia interessante. Da una parte c’è Bignasca che dichiara di non voler cedere terreno a chi monopolizza l’informazione in Ticino e dall’altra c’è Salvioni, che oltre alla somiglianza dei due nomi deplora il fatto di dover far stampare il suo 20 Minuti a Lucerna, in quanto il Centro Stampa di Muzzano si è dichiarato non disponibile – mentre invece si occupa della stampa di 10 Minuti.