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Lorenzo Quadri, candidato della Lega dei Ticinesi al Consiglio nazionale si esprime in vista delle elezioni federali del 23 ottobre.


Ticino Live: Oggigiorno, idealmente, cosa deve fare per il Ticino un politico ticinese a Berna?

Lorenzo Quadri: Difendere l’occupazione, l’autonomia, la sicurezza e … le tasche dei ticinesi. Promuovere l’esigenza dei ticinesi di avere la priorità nella ricerca di un’occupazione in Ticino. Farsi portavoce della volontà della popolazione del nostro Cantone invece di accusare i ticinesi di “non capire”, di “essere chiusi” ogni volta (e accade sempre più spesso) che la popolazione contraddice le indicazioni di voto dei partiti storici.

TL: E’ legittimo attendersi, come ticinesi, che il politico che siede a Berna difenda il Ticino a spada tratta? Oppure vanno considerate altre e più vaste dinamiche?

LQ: E’ certamente legittimo. Per quel che mi riguarda non esistono “altre e più vaste dinamiche”.

TL: Il connubio UDC- Lega dovrebbe durare e consolidarsi nel prossimo quadriennio parlamentare oppure si tratta di un’unione strategica unicamente ai fini elettorale?

LQ: Molto dipenderà da quello che accadrà nei primi mesi della prossima legislatura. Con l’Udc ci sono delle convergenze, ad esempio in materia di immigrazione e di difesa della Svizzera, ma anche delle divergenze. Penso agli aspetti di politica sociale come pure alla difesa delle specificità ticinesi.

TL: L’attuale situazione di crisi nel nostro paese rivela tragicamente il problema dei cartelli. E’ in grado di fare promesse in materia ai suoi elettori?

LQ: Il problema dei cartelli non è certo di immediata soluzione, e chi fa promesse a questo proposito mente. La prima esigenza dei cittadini del nostro Cantone, a mio giudizio, non riguarda i cartelli bensì il contingentamento dei frontalieri e dei padroncini italiani.

TL: Trova giustificato che il Consiglio federale venga eletto dall’Assemblea federale e non dal popolo?

LQ: No. In Consiglio federale deve venire eletto chi vince le elezioni. Altrimenti tanto vale farle. Col sistema attuale avviene invece proprio il contrario: Christoph Blocher, che aveva vinto le elezioni, è stato mandato a casa per fare spazio a Eveline Widmer Schlumpf, rappresentante di un partito che non ha in nessun modo i numeri per giustificare un seggio in Consiglio federale.

TL: Lega e UDC sostengono l’Indipendente Sergio Morisoli. Condivide pienamente questa scelta?

LQ: Morisoli è una persona di grandi capacità e competenze che saprà rappresentare nel migliore dei modi il nostro Cantone al Consiglio degli Stati.

TL: Quale posizione difenderà nella discussione attorno alla futura chiusura – per lavori di risanamento – della galleria autostradale del San Gottardo?

LQ: Ritengo che la chiusura sia una vera e propria follia, con conseguenze deleterie per il nostro Cantone. Tale scenario va dunque sventato; e c’è il tempo per farlo, ossia per realizzare un secondo traforo autostradale prima del 2025.

TL: La “tematica Italia” è in fase di risoluzione oppure si deve rimanere vigili?

LQ: Ritengo che la soluzione della vertenza con l’Italia sia ancora lontanissima. Pertanto i ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri devono rimanere bloccati fino a quando non si sarà giunti non già a delle trattative, dal momento che della controparte non c’è da fidarsi, ma alla sottoscrizione di un accordo che sia soddisfacente per il Ticino.