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L’Associazione Donne PPD ha convocato domenica scorsa le sue delegate presso il Business Center a Bellinzona.
Al termine dei lavori l’assemblea (circa 50 presenti) ha votato all’unanimità un appello per sottolineare l’importanza di un’equa rappresentanza di uomini e donne in politica, e più in particolare per il Partito Popolare Democratico in Consiglio nazionale, come avviene già oggi con la presenza di Chiara Simoneschi Cortesi e Meinrado Robbiani.
I due uscenti non si ripresentano lasciando quindi la possibilità, premesso il mantenimento di due seggi, a due nuove persone di occupare quest’importante carica a livello federale.

“Due posti si liberano al Nazionale, due seggi vuole mantenere il Partito Popolare democratico. In uno di questi vogliamo una donna! Per vincere alle prossime elezioni non solo come Associazione Donne ma come Partito Popolare Democratico – ha commentato la Presidente dell’Associazione Nadia Ghisolfi.
Perché è il Partito nella sua globalità ad aver bisogno di donne, come membri del partito, come candidate e come elettrici. L’Associazione Donne PPD invita pertanto gli elettori e le elettrici a tenere in debita considerazione la questione della parità al momento del voto, sostenendo l’unica candidata sulla lista PPD Monica Duca Widmer.
“Non si può̀ lasciare ad altri il compito di sostenere attivamente le donne nel loro desiderio di accedere a delle funzioni politiche. L’avvenire e la sopravvivenza del PPD dipende anche dalla presenza di donne a livello federale – ha ribadito la Presidente.

Malgrado la maggioranza attuale di donne in Consiglio federale, negli altri gremii il sesso femminile è sottorappresentato, soprattutto a livello cantonale e comunale. In Svizzera, nel 2010 le donne occupavano solo il 30% dei seggi al Consiglio nazionale e meno del 20% di quelli al Consiglio degli Stati. Proprio recentemente, le associazioni femminili svizzere hanno presentato i risultati di uno studio intitolato «2011. Schweizer Politik, weiss auf schwarz», nei quali la politologa Regula Stämpfli espone la difficoltà delle donne di farsi strada in politica.
Dall’analisi finale dello studio è emerso che solo i partiti attenti al concetto di parità riescono ad avere un maggior numero di deputate.