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La mattina di venerdì 21 ottobre 2011 è stata particolarmente movimentata a Lugano. Momenti di panico e inseguimenti rocamboleschi si sono susseguiti a causa di una rapina in una gioielleria con annesso ufficio cambio di Via Pessina.
I rapinatori, dopo aver minacciato e malmenato il personale del negozio, sono fuggiti a bordo di una motocicletta. Uno dei due protagonisti è stato fermato dalla polizia, anche grazie all’aiuto dei cittadini, mentre l’altro è riuscito a fuggire.
L’azione da far west ha visto impegnate diverse pattuglie sia della Polizia Cantonale che di quella Cittadina e ha visto protagonisti anche alcuni agenti di sicurezza privata.
Ed è proprio stato un agente della sicurezza privata che, nell’intento di spaventare i malviventi, ha esploso dei colpi di pistola in aria. Un proiettile è stato ritrovato in un’automobile a Loreto.

Alla luce dei fatti chiedo pertanto al Lodevole Consiglio di Stato:
1. Esiste una collaborazione tra agenti di sicurezza e polizia? Se sì in che termini?
2. Gli agenti della sicurezza privata armati vengono istruiti come i poliziotti ad usare le armi da fuoco?
3. Secondo le tecniche in uso nella polizia cantonale è corretto ed adeguato sparare in aria nel tentativo di fermare e spaventare un malvivente?
4. Secondo le tecniche in uso nella polizia cantonale è proporzionato usare un’arma da fuoco in pieno centro per fermare gli autori di una rapina?
5. Come valuta l’episodio il Consiglio di Stato?

Amanda Rückert