E’ questo il consiglio che il consulente finanziario Gianni Lupotto da attraverso il portale web Avvertenze.Aduc.it:
“Il suggerimento che ci sentiamo di dare a coloro che si trovassero a detenere bond greci in portafoglio è di non svenderli a questi prezzi, ma di attendere l’evoluzione degli eventi di cui vi daremo conto in un prossimo intervento. Per coloro che invece non hanno titoli greci in portafoglio, avventurarsi in acquisti speculativi in questa fase sembra una operazione veramente ad altissimo rischio, anche se sulla carta ci sono le condizioni per alti profitti.”

Nel suo intervento, Lupotto scrive: “Dopo la formazione di un governo di transizione in Grecia, è ripartita la corsa contro il tempo per attuare le decisioni prese nel Consiglio Europeo del 23 ottobre, in particolare la svalutazione del debito definita volontaria a carico del settore privato. Il fatto che questa svalutazione sia volontaria sarebbe la motivazione per la quale non si vorrebbero far scattare i CDS a copertura di default del Paese.

Il debito greco nel suo complesso è pari a circa 357 miliardi. 100 circa sono in mano alla BCE, 206 alle banche, 24 alle assicurazioni e fondi pensione, 27 miliardi circa si trovano nei portafogli dei risparmiatori individuali. La ristrutturazione del debito avverrebbe scambiando le attuali obbligazioni in circolazione con altre obbligazioni di durata trentennale e valore nominale dimezzato.
La Banca centrale europea non parteciperà allo scambio.
L’IIF, l’associazione che raggruppa le principali banche mondiali, ha affermato che il 90% delle banche parteciperà: in cambio riceveranno finanziamenti dal Fondo salva Stati per riequilibrare i conti. Le assicurazioni non hanno ancora fatto sapere.

L’adesione del 90% delle banche sarebbe sufficiente a coprire gli obiettivi: il documento del Consiglio Europeo dice che la partecipazione privata deve fare scendere il rapporto debito/PIL greco dal 160% al 120%.
Il PIL greco è di 230 miliardi circa, il 40% è 92 miliardi circa. Se la fetta in mano alle banche è 206 miliardi e il 90% aderisce (186 miliardi), il 50% di taglio porta a 93 miliardi, in linea con il documento.

E i risparmiatori? La logica direbbe che se lo scambio è volontario, chi non aderisce potrà portare le obbligazioni a scadenza e ricevere le cedole e il rimborso finale.
Ma nulla è stato affermato in questo senso, anzi i risparmiatori non avrebbero voce in capitolo e sarebbero costretti allo scambio. Occorre prestare molta attenzione perché il prezzo dei titoli di Stato greci quotati sul MOT non sono rassicuranti.”