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Il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos ha iniziato lunedì i negoziati con gli ispettori della troika e con Charles Dallara, rappresentante dell’Istituto della Finanza Internazionale incaricato di negoziare la cancellazione di una parte del debito.

“Faremo sforzi sovrumani per far uscire la Grecia dall’impasse – ha affermato il ministro in conferenza stampa. Venizelos ha espresso la speranza che i colloqui siano conclusi entro la fine di gennaio.
I negoziati con la troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) puntano a sbloccare il nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro disposto dalla Zona euro a fine ottobre, con il versamento di una prima rata di 89 miliardi di euro entro la fine di gennaio.
Gli ispettori giunti ad Atene devono valutare il mercato del raddrizzamento di bilancio e l’attuazione delle riforme strutturali promesse dal governo, in particolare in materia di imposte, dove gli ammanchi degli ultimi anni sono valutati in 60 miliardi di euro.

Nell’immediato, Venizelos ha escluso nuovi sacrifici per i greci, pur sottolineando che nuove misure di austerità potrebbero essere imposte qualora gli obiettivi del bilancio 2011 non saranno raggiunti.
In gioco vi è la cancellazione da parte dei creditori privati di circa 110 miliardi di euro del debito sovrano greco, che si attesta a circa 350 miliardi, portandolo al 120% del Pil entro il 2020 (dall’attuale 160%).
In cambio della perdita di circa il 50%, le banche internazionali e greche hanno già ottenuto la garanzia di 30 miliardi di euro sui nuovi titoli che saranno emessi. Un fondo di 30 miliardi supplementari è previsto per ricapitalizzare le banche del paese.