Kim Jong-Un, 27 anni, è il nuovo leader della Corea del Nord. Suo padre, Kim Jong-Il, 69 anni, è morto sabato per arresto cardiaco. Il giovane riceve in eredità un paese segnato da una carestia mortale e da un’economia moribonda.
Kim Jong-Il guidava il paese dal 1994, quando era succeduto a suo padre, Kim-Il Sung, che aveva preso il potere nel 1948.
Era malato da tempo ma la sua malattia veniva tenuta – per quanto possibile – segreta. La sua scomparsa è dunque una sorpresa per molti nord coreani, che gli attribuivano il culto dell’immortalità.
Il che non è strano, vista la propaganda che dilagava nel paese, il culto della sua persona, i campi di lavoro che riducevano gli oppositori al silenzio e un esercito pronto a scattare al minimo cenno.
Secondo l’agenzia di stampa nazionale, il caro leader – così veniva chiamato – è morto a causa di un grande affaticamento mentale e fisico. In realtà da anni aveva problemi di cuore e di diabete. E’ morto sabato a seguito di un arresto cardiaco mentre stava viaggiando in treno.
Il giovane e poco esperto Kim Jong-Un dovrà impegnarsi da subito per mettere solide basi alla sua autorità, legittimata unicamente da motivi dinastici.
Il maggior pericolo viene dai generali, avidi di potere e forse anche dai suoi fratelli, più grandi di lui e indubbiamente poco contenti di essere stati scavalcati dal terzogenito.
I funerali, che saranno grandiosi, si terranno il 28 dicembre nella capitale Pyongyang, dopo un lutto nazionale di 10 giorni.